Il
Signore Gesù ci porta al cuore del suo insegnamento: «ma
io vi dico: amate i vostri nemici»
(Mt 5, 44). Sembra proprio che la promessa del Deuteronomio «tu
sarai per me un popolo particolare» (Dt
26, 18) si realizzi quando assumiamo lo stesso atteggiamento del
Padre dei cieli che «fa piovere sopra i giusti e sopra gli
ingiusti» (Mt 5, 45). Il sole
ridente e la pioggia fecondante sono il modo in cui Dio dice la sua
identità: sempre uguale a se stesso, sempre fedele al suo amore
qualunque cosa noi umani riusciamo a combinargli. Se l’amico è
propriamente l’animi custos/custode dell’anima, allora
l’amicizia è una questione di anima e l’amare il nemico diventa
una questione di grande anima.
Etty
fu capace di aprirsi alla sua interiorità con molta
intensità: tutta la mia tenerezza, le mie forti emozioni, quel mare
dell’anima molto mosso, lago dell’anima, oceano dell’anima
(108). In questi splendidi
abissi Etty vi cercò, condotta per mano dal suo amico-amante e dalle
sue letture di qualità, fino a trovarvi quel «tesoro
nascosto» (Mt 13, 44) e quella
«perla preziosa» (Mt
13, 46) per cui sarà capace di vendere ogni altra forma di sicurezza
e di consolazione: dialogo in modo pazzo, infantile o
serissimo con la parte più profonda di me, che per comodità io
chiamo «Dio» (176).
Una Quaresima con Etty
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