sabato 5 maggio 2012

venerdì 4 maggio 2012

17 maniere di pregare senza averne l'aria Utili a coloro che sono disperati dal dovere di pregare.


3
Aprire la sacra Scrittura
aprire soltanto il Libro
e cominciare a fantasticare
inventare un libro proprio
raccontarsi delle storie
lasciar smuovere i propri vecchi miti
di crudeltà, di trionfo, di sensualità, di disperazione,
d’amore, di carità con il perfetto narcisismo di quelle cose là
e leggere, nel testo,
due parole.
(Cahiers pour croire aujourd'hui. Novembre 1993, n° 131) Maurice Bellet

giovedì 3 maggio 2012

17 maniere di pregare senza averne l'aria Utili a coloro che sono disperati dal dovere di pregare.


2
Leggere un libro dal pensiero vigoroso
con un forte desiderio della verità
senza avidità di sapere
senza la pretesa di disputare
ma per gusto, per amore della verità
Aprire la porta profonda
ad ogni pensiero che arriva
e lasciarlo giacere in pace
fino a che esso venga a portare il suo frutto.

(Cahiers pour croire aujourd'hui. Novembre 1993, n° 131) Maurice Bellet

mercoledì 2 maggio 2012

17 maniere di pregare senza averne l'aria Utili a coloro che sono disperati dal dovere di pregare.



17 maniere di pregare senza averne l'aria
Utili a coloro che sono disperati dal dovere di pregare.
1
Camminare in lungo e in largo
in una chiesa romanica, bella, abbastanza grande
Saint Philibert de Tournus per esempio
o una chiesa gotica
Chartres, Reims, Bourges
o barocca, come la Wieskirche
e non pensare a niente
niente di niente
lasciar errare lo sguardo
lasciar cantare la pietra
lasciare che il luogo dica
ed andarsene, dopo un po’,
senza alcuna fretta.
(Cahiers pour croire aujourd'hui. Novembre 1993, n° 131) Maurice Bellet

martedì 1 maggio 2012

una mano dolce e materna

Maurice Bellet, "Il corpo alla prova".
"La divina tenerezza è pace,
pace misericordiosa,
acquietamento.
È una mano dolce e materna che conosce,
conforta,
ripara senza trauma,
rimette nel posto giusto.
E' uno sguardo simile a quello di una madre sul figlio che nasce.
È orecchio attento e discreto che nulla spaventa,
che non giudica,
che sceglie sempre il buon sentiero umano dove si potrà vivere perfino l'invivibile.
Essa è salda come la buona terra, su cui tutto riposa.
Ci si può appoggiare su di essa, pesarci sopra senza timore.
È dunque luogo sicuro, dove io smetto di fare paura a me stesso.
Per questo è cosa sciocca ritenerla debolezza.
Essa è la forza, quella vera, che fa venire al mondo e crescere.
L'altra forza, quella che distrugge e uccide, non è che orgia della debolezza.
La divina tenerezza tutto salva, vuol salvare tutto.
E non dispera di nessuno, crede che vi sia sempre una strada.
Senza sosta,
continuo infaticabile a partorire,
curare,
nutrire,
rallegrare e
confortare".

lunedì 30 aprile 2012

non farmi dubitare di te

Dio, a volte mi sento 
come nel deserto 
dove la vita è difficile, 
dove domina il dubbio, 
dove regna l'oscurità,
dove manchi tu.
Il deserto è un passaggio per chi ti ha scelto, 
un passaggio per chi ti ama, 
un passaggio necessario alla vita, 
un passaggio che mette alla prova.

Dio, tu mi dai la prova
ma anche la forza di superarla, 
mi dai il deserto
ma anche la forza di proseguire.
Ho paura del deserto, Signore,
ho paura di mancare, ho paura di tradirti. 
È facile sentirti nella gioia, 
è semplice scoprirti nella natura, 
ma è difficile amarti nel deserto.
Dio, nella notte del dolore, 
nell'oscurità del dubbio, 
nel deserto della vita, 
non farmi dubitare di te.

Non ti chiedo di liberarmi dal deserto 
ma di aiutarmi a camminare con te, 
non ti prego di togliermi il deserto 
ma di farmi camminare verso di te.
P. MAIOR

domenica 29 aprile 2012

è udito dalle stelle


Tu non sai cosa sia la notte
sulla montagna
essere soli come la luna;
nè come sia dolce il colloquio
e l’attesa di qualcuno
mentre il vento appena vibra
alla porta socchiusa della cella.
 
Tu non sai cosa sia il silenzio
nè la gioia dell’usignolo
che canta, da solo nella notte;
quanto beata è la gratuità,
il non appartenersi
ed essere solo
ed essere di tutti
e nessuno lo sa o ti crede.
 
Tu non sai
come spunta una gemma
a primavera, e come un fiore
parla a un altro fiore
e come un sospiro
è udito dalle stelle.
E poi ancora il silenzio
e la vertigine dei pensieri,
e poi nessun pensiero
nella lunga notte,
ma solo gioia
pienezza di gioia
d’abbracciare la terra intera;
e di pregare e cantare
ma dentro, in silenzio.
 
Tu non sai questa voglia
di danzare
solo nella notte
dentro la chiesa,
tua nave sul mare.
E la quiete dell’anima
e la discesa nelle profondità,
e sentirti morire
di gioia
nella notte.
(D. M. Turoldo)