Donne camminano senza speranza,
desiderose di abitare presto, eternamente, nella casa dei morti,
perché non sopportano più i dolori del mondo.
Perché, o donna dei dolori, il cuore di madre
è il centro verso cui convergono tutti i dolori,
tutte le sofferenze, tutta l’amarezza delle ingiustizie?
Perché il cuore materno
non può passeggiare senza preoccupazioni sotto il sole del mattino,
né contemplare mite il sorriso di un bambino
baciando una croce?
Solo tu, donna dei dolori, puoi trasformare i dolori del mondo
in luci di Risurrezione che brillino nell’eternità.
Fa’ un altro passo verso tuo Figlio, o donna,
e impara con Lui a camminare tra le spine.
Avvicinati di più e insegnagli a sopportare i dolori della vita,
della morte e della vita, della nuova nascita della vita.
Gesù accoglie con passi veloci il cuore di questa donna
le cui lacrime sono perle di liberazione.
Che bello che il figlio incontri sua madre.
Che splendore mattutino la madre che benedice il figlio
sulla via della sofferenza e della morte, e gli dice:
“Cammina, figlio, con passo fermo
sui sentieri della tua fedeltà.
Sii fedele e onesto nella tua giornata.
Libera l’umanità da tante ingiustizie,
dalle oppressioni e dalle dominazioni.
Penetra nelle dimensioni della vita umana
e lascia che la tua luce d’amore trasformi
con fiamma ardente i sentimenti più profondi
del cuore di ogni uomo.
Sii vero Dio nella vita.
Sii uomo fedele nei tuoi passi.
Da’ alla morte la dimensione della vita,
da’ alla vita ciò che è la Risurrezione”.
(Josimo Morais Tavares, O Caminho do Filho e as dores da Mãe).