venerdì 14 giugno 2013

Non al punto di impedirmi di perdonare ai miei assassini, a chi mi ha sparato

Raccontano che una comitiva, guidata da un beduino, assetata e disperata cercava acqua inseguendo i miraggi del deserto;
e la guida diceva: “Non di là, di qua!”
Questo, molte volte, finché qualcuno della comitiva, disilluso, estrae una pistola
e spara alla guida che, già agonizzante, in un ultimo sforzo, tende la mano per dire:
“ Non di là, ma di qua”.
E così muore, indicando il cammino.

La leggenda diventa realtà:
un sacerdote crivellato di colpi,
che muore perdonando, 
che muore pregando,
propone a tutti noi che siamo ora qui riuniti per i suoi funerali
il suo messaggio, 
che noi vogliamo far nostro. [...]
Desidero ringraziare la testimonianza della donna buona
che lo ha soccorso agonizzante coperto di sangue,
a cui, quando lei gli chiede se senta dolore,
padre Alfonso risponde:
“Non al punto di impedirmi di perdonare ai miei assassini, a chi mi ha sparato,
e non tanto come il dolore che sento per i miei peccati.
E che il Signore mi perdoni”.
E ha cominciato a pregare.
È così che muoiono coloro che credono in Dio,
sia pure con le loro manchevolezze umane e i loro peccati. [...]
Crediamo in Dio, 
predichiamo la speranza e 
moriamo convinti di questa speranza.

E questo è il secondo aspetto del messaggio di Alfonso Navarro:
è un ideale che non muore,
è una mano tesa come quella del beduino
che nel deserto continua a dire:
“Non di là,
non inseguendo i miraggi dell’odio,
non con questa logica dell’occhio per occhio e dente per dente,
che è criminale,
ma con quest’altra:
Amatevi gli uni gli altri”.

Non lungo i sentieri del peccato, della violenza,
si costruisce un mondo nuovo,
ma lungo i sentieri dell’amore.
(Mons. Oscar, Arnulfo Romero, Omelia per i funerali di P. Alfonso Navarro)

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