domenica 9 giugno 2013

la capacità di vedere al di là dei suoi incantamenti, ma senza che l’incanto scompaia.

Perché questo è uno dei miracoli dell’amore:
che esso dà — a entrambi, ma forse soprattutto alla donna — 
la capacità di vedere al di là dei suoi incantamenti, 
ma senza che l’incanto scompaia. 
Vedere, in qualche misura, come Dio. 
Il Suo amore e la Sua conoscenza non sono distinti l’uno dall’altra, né sono distinti da Lui. 
Potremmo quasi dire che Egli vede perché ama, 
e quindi ama benché veda. 
A volte, Signore, viene la tentazione di dire 
che, se tu ci volevi come i gigli della campagna, 
avresti potuto darci un’organizzazione più simile alla loro. 
Ma proprio qui, immagino, sta il tuo grande esperimento. 
Anzi, no: non un esperimento, perché tu non hai bisogno di scoprire nulla. 
Meglio dire: la tua grande impresa. 
Fare un organismo che sia anche uno spirito; 
fare quel terribile ossimoro che è un “animale spirituale”. 
Prendere un povero primate, 
una bestia coperta di terminazioni nervose, 
una creatura con uno stomaco che vuole essere riempito, 
un animale riproduttivo che ha bisogno di un compagno, 
e dire: “Avanti, forza! Diventa un dio”. 
(C.S.Lewis, Diario di un dolore).

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