sabato 12 gennaio 2013

l’atto di fermarsi è il più coraggioso che possa compiere


Vi sono dei momenti nei quali, solo per mantenerci in esistenza, dovremmo semplicemente metterci a sedere senza far nulla.
E per chi ha lasciato che la frenesia delle attività lo traesse completamente fuori di sè, nulla è più difficile che starsene seduto zitto e quieto, non facendo nulla.
Proprio l’atto di fermarsi è il più coraggioso che possa compiere.
Prima di poter agire saggiamente o fare una esperienza in tutta la sua realtà umana dobbiamo riprendere il dominio del nostro essere.
Ogni nostro agire è vano fino a quando non ci possediamo.
Il valore di ogni nostra attività dipende quasi esclusivamente dall’umiltà con la quale ci accettiamo così come siamo.
Thomas Merton

venerdì 11 gennaio 2013

sa bene di essere altrettanto dolorosamente afflitto

Sandro Rotili in Quaderni di vita monastica, 1999. “Il sorriso – scrive – è sempre espressione di tenerezza e misericordia. Chi sorride (pensiamo al sorriso della mamma al suo bambino) si rende disponibile, accogliente, apre uno spazio alla relazione. Chi sorride all’altro e dell’altro non lo deride, rende effettiva l’accoglienza, porta comprensione e conforto. Il sorriso, come dice Paul Celan, è sguardo indulgente e misericordioso sull’altrui debolezza, è lo sguardo di chi sa bene di essere altrettanto dolorosamente afflitto dalla propria precarietà”

giovedì 10 gennaio 2013

Tratta la felicità con gentilezza: è un prestito

Ti auguro la gioia di avere sempre qualcuno
con cui dividere ogni cosa...

Ti auguro di avere dei bei ricordi
cui ritornare col pensiero nei brutti momenti...

Ti auguro una tra le migliori piccole gioie quotidiane:
aprire un libro che ricordi bene,
lasciarne le pagine,
leggere le prime parole famigliari

Ti auguro la primavera e la meraviglia di
constatare che è sempre migliore di quanto
avevi osato sperare.

Ti auguro la felicità di un regalo da un bambino:
- un mazzo di denti di leone appassiti,
- una caramella succhiata a metà
- una rana
- un bacio

Ti auguro che tu possa, anche se solo una volta nella vita,
vedere qualcosa di infinitamente raro, strano e bello.


Ti auguro la malinconia di un giardino in inverno e,
dopo mesi d’attesa, i piccoli, verdi vegetali della primavera.

Ti auguro di rimanere affascinato dall’infinita
varietà della vita animale
Ti auguro la fiducia di una creatura selvatica,
conquistata con pazienza e amore.

Ti auguro che tu possa non dover comprare
l’amore al prezzo dell’umiliazione.

Ti auguro che tu possa sempre trovare le
parole giuste per mantenere al loro posto
gli spacconi e avere abbastanza forza
nelle ginocchia per camminare con dignità.

Ti auguro che tu possa avere un cuore
pieno d’amore
e giudizi accorti.

Ti auguro la gioia di essere desiderato,
e di trovare il regalo perfetto,
sentire il profumo della terra, dal prato aperto.

Ti auguro lettere:
con una calligrafia che riconosci immediatamente,
con una calligrafia che non vedevi da anni.

Ti auguro lettere piene di elogi, piene di incoraggiamenti:
lettere di gratitudine e di amore.
Ti auguro lettere sciupate,
macchiate di inchiostro, scritte tutte storte
coperte di baci.

Ti auguro la felicità di dimenticare il passato
e di trovare nuovi inizi.

Ti auguro la felicità delle idee,
l’eccitamento della ragione,
il trionfo della conoscenza,
lo schiarirsi della vista, l’acuirsi dell’udito,
il protendersi verso nuove scoperte,
il trarre piacere dal passato così come dal presente.
Ti auguro la gioia della creatività.

Ti auguro felicità... ma non la felicità che si ottiene chiudendo fuori il mondo.
Nemmeno quella di rinnegare il tuo sogno per amor di agiatezza.
Ti auguro la felicità di fare quello che fai nel migliore dei modi.
Di correre il rischio di tentare, di correre il rischio di dare, di correre il rischio d’amare.
Tratta la felicità con gentilezza: è un prestito

Pam Brown

mercoledì 9 gennaio 2013

L’amicizia non è diminuita dalla distanza o dal tempo


… nella solitudine, nella malattia, nella confusione, la semplice conoscenza dell’amicizia rende possibile resistere, anche se l’amico non ha il potere di aiutarci. È sufficiente che esista. L’amicizia non è diminuita dalla distanza o dal tempo, dalla prigionia o dalla guerra, dalla sofferenza o dal silenzio. È in queste cose che essa mette più profonde radici. È da queste cose che essa fiorisce….
Pam Brown

martedì 8 gennaio 2013

Una tale paura crea isolamento


"La cosa più tremenda che io conosca è la sottomissione, la sudditanza oppure il desiderio di sottomettersi incondizionatamente, questo fare come gli altri, marciare con gli altri e piombare per di più in un penoso senso di euforia. Una tale paura crea isolamento. In una società del genere lei è un isolato”.
Una paura che Boll ha conservato anche dopo la liberazione,
Simona Forti nella prefazione al libro di Hanna Arendt: Questioni di filosofia morale ha ricordato : 
“Un gran numero di persone normali prontamente hanno sostituito una tavola di valori con un’altra. Essi hanno agito, come in altre occasioni, semplicemente in conformità s quella che da sempre ritengono la virtù per eccellenza, la millenaria virtù dell’obbedienza. L’aspetto inquietante per l’autrice è che essi non si sono fatti sordi alla voce della loro coscienza: semplicemente quella voce aveva cambiato linguaggi e contenuti".

lunedì 7 gennaio 2013

Tu vivi per me come uno straniero nella sua terra.

PREGHIERA DI NATALE
O Signore, com'è difficile accettare la tua via!
Tu vieni a me come un piccolo e debole bambino
nato lontano da casa sua.
Tu vivi per me come uno straniero nella sua terra.
Tu muori per me come un criminale fuori delle mura della città,
reietto dal tuo stesso popolo, frainteso dai tuoi amici
e sentendoti abbandonato dal tuo Dio.

Mentre mi preparo a celebrare la tua nascita,
cerco di sentirmi amato, accettato e a casa mia in questo mondo,
e cerco di vincere i sentimenti di alienazione e di separazione
che continuano ad assalirmi.
Mi chiedo, però, se il mio profondo senso di non avere una casa
non mi porti più vicino a te
dei miei occasionali sentimenti di appartenenza.
Dove celebro veramente la tua nascita?
Nell'intimo della casa o in una casa straniera,
fra amici accoglienti o fra stranieri sconosciuti,
con sentimenti di benessere o con sentimenti di abbandono?

Non devo sfuggire alle esperienze che sono più vicine alle tue.
Come tu non appartieni a questo mondo,
così io pure non appartengo a questo mondo.
Ogni volta che sento così, ho l'occasione di essere grato
e di abbracciarti meglio
e di gustare più pienamente la tua gioia e la tua pace.

Vieni, Signore Gesù, e sta' con me laddove mi sento più povero!
Confido che questo sia il luogo dove troverai la tua mangiatoia
e porterai la tua luce.
Vieni, Signore Gesù, vieni!
Amen!

(Henri J. M. Nouwen)

domenica 6 gennaio 2013

Il mondo ha bisogno di giovani critici

"Coltivate le amicizie, incontrate la gente.
Voi crescete quanto più numerosi sono gli incontri con la gente, quante più sono le persone a cui stringete la mano.
 Coltivate gli interessi della pace, della giustizia, della solidarietà, della salvaguardia dell'ambiente.
Il mondo ha bisogno di voi per cambiare, per ribaltare la logica corrente che è logica di violenza, di guerra, di dominio, di sopraffazione.
Il mondo ha bisogno di giovani critici".
Don Tonino Bello