Bruno Maggioni, in un libro-intervista per i suoi 80 anni:
Il mondo ha tanti problemi, ma osservandolo alla luce del Vangelo dobbiamo ricordarci che quelli decisivi sono sempre gli stessi. Lì dobbiamo puntare l’attenzione, solo così possiamo essere ascoltati. Che senso ha l’uomo? Perché esiste? Cosa vuol dire vivere o morire? Cosa vuol dire educare alla solidarietà? Se do molto peso alla morale cristiana vera è perché, ne sono sicuro, Gesù Cristo ha proposto questo modo di vivere per far vivere bene l’uomo. Non perché Dio ne ha bisogno. A volte immaginiamo i comandamenti come quelli di un padrone che ti fa lavorare a vantaggio suo e tu soffri. Non è vero. Sono contento di avere una proposta di vita sana e umana. Non inventiamo cose inutili.
Il Vangelo è il Vangelo, predicarlo di questi tempi significa tirare fuori qualcosa che ha senso oggi. Il Vangelo non parla di internet ma dell’uomo, della sua speranza, delle sue paure e angosce, della sua capacità d’amare o di fare soldi. I primi cristiani ascoltavano l’esperienza di Gesù nei momenti di culto e mettevano in gioco la loro vita. La gente va in chiesa la domenica, ma deve sentire una predicazione che possa interessare durante la settimana, non semplicemente mentre si ascolta la messa; uno non deve uscire dicendo: "Bene, ho fatto il mio dovere", ma "Ho ascoltato delle cose e le tengo buone per vivere, per giudicare e fare delle scelte". Questo è il Vangelo, se invece parli di qualcos’altro non resta niente.