sabato 1 marzo 2014

dietro di essa non vi è nulla a cui riallacciarla, tranne il Creatore medesimo.

 «Il silenzio è un fenomeno originario,
 ossia è una datità primaria non riconducibile a nulla d'altro.
Non può essere sostituita da nient'altro né con altro scambiata
e dietro di essa non vi è nulla a cui riallacciarla,
tranne il Creatore medesimo.
Il silenzio esiste originariamente e naturalmente come gli altri fenomeni originari,
come l'amore, 
come la fedeltà, come la morte e come la vita stessa.
Il silenzio però esisteva prima ancora di tutti gli altri fenomeni originari
ed è presente in ognuno di essi.
Fra i fenomeni originari è quello primigenio;
ingloba gli altri, l'amore, la fedeltà, la morte,
sicché in essi vi è più silenzio che manifestazione, 
nell'amore, nella fedeltà, nella morte
vi è più silenzio di quanto si mostri amore, fedeltà
e morte nel 
mondo».
[MAX PICARD, Il mondo del silenzio, a c. di J.-L. EGGER, Servitium, Sotto il Monte (BG), 2007, p. 23]

venerdì 28 febbraio 2014

il prodigio non consiste nella crescita del fiore davanti a noi, bensì nella sua presenza

 «Oggi nelle scuole si è soliti mostrare ai bambini
un filmato che descrive lo sviluppo di un fiore
partendo dal suo seme.
La metamorfosi si dipana lentamente sotto gli occhi dei bambini.
Ma il prodigio non consiste nella crescita del fiore davanti a noi,
bensì nella sua presenza,
nel fatto che il fiore è talmente presente
come se non fosse mai divenuto,
poiché in realtà il suo sviluppo è risolto nella sua esistenza presente.
Questo è il miracolo,
il fatto che il fiore sia qui
come se mai fosse divenuto».

[MAX PICARD, Die Atomisierung der Person, Loco Verlag, Schaffhausen 2005, p. 12,]

giovedì 27 febbraio 2014

l'anelito verso l'origine viene meno, perché ora sono a casa

 «Le parti di una cosa convergono tendenzialmente
verso la loro origine;
nell'immagine sono;
l'anelito verso l'origine viene meno,
perché ora sono a casa.
La lontananza, da cui provengono,
è risolta in splendore:
si volgono indietro brillando».

[MAX PICARD, Fragmente aus dem Nachlass 1920-1965, hrsg. und 
eingeleitet von Michael Picard, Eugen Rentsch Verlag, Erlenbach-Zürich, p. 32 ]

mercoledì 26 febbraio 2014

nel volto l’uomo decide se accettare ciò che l’immagine del viso esprime in silenzio

«Proprio qui sta la dignità del volto umano,
nel fatto che nel volto l’uomo decide se accettare
ciò che l’immagine del viso esprime in silenzio. I
n questa decisione l’uomo è sottratto dal mero corso naturale delle cose
e si ricrea una nuova natura grazie allo spirito». 
[MAX PICARD, Il mondo del silenzio, a c. di J.-L.EGGER, Servitium, Sotto il Monte (BG), 2007, p. 93

martedì 25 febbraio 2014

importa invece che il viso aiuti l’interiorità ad essere una vera interiorità

«Come abbiamo detto,
non importa che l’esteriorità,
il viso,
appaia secondo la natura dell’interiorità,
importa invece che il viso aiuti l’interiorità ad essere una vera interiorità. Non conta che il viso sembri cattivo nonostante che l’interiorità sia buona.
Conta però che il viso assuma su di sé la cattiveria
affinché l’interiorità possa essere buona, –
questa è la vera corrispondenza».
 [MAX PICARD, Die Grenzen der Physiognomik, Eugen Rentsch Verlag, Erlenbach-Zürich 1937, p. 47-48, ].

lunedì 24 febbraio 2014

l’interiorità e l’esteriorità restano distanti l’una dall’altra


«Il viso è apparenza, immagine, 
si libra sopra la forma umana, 
ne è svincolato, 
pronto ad essere accolto. 
E l’immagine, 
leggera e 
fluttuante, 
non grava sull’interiorità, 
l’interiorità e l’esteriorità restano distanti l’una dall’altra: 
l’iconicità è il fondamento formale della libertà dell’interiorità 
rispetto all’esteriorità».

 [MAX PICARD, Die Grenzen der Physiognomik, Eugen Rentsch Verlag, Erlenbach-Zürich 1937, p. 45, ]

domenica 23 febbraio 2014

Quante volte ho visto sorgere il sole dentro gli occhi di una per­sona: bastava un ascolto fatto col cuore, un aiu­to concreto, un abbraccio vero!


Siate perfetti come il Padre. Ma nessuno potrà mai esserlo, è come se Gesù ci domandasse l'im­possibile. Ma non dice «quanto Dio» bensì «co­me Dio», con quel suo stile unico, che Gesù tra­duce in queste parole: siate come Lui che fa sor­gere il sole sui buoni e sui cattivi.
Mi piace tanto questo Dio solare, luminoso, po­sitivo, questo suo far sorgere il sole su buoni e cat­tivi.
Così farò anch'io, farò sorgere un po' di so­le, un po' di speranza, un po' di luce, a chi ha so­lo il buio davanti a sé; trasmetterò il calore della tenerezza, l'energia della solidarietà. Testimone che la giustizia è possibile, che si può credere nel sole anche quando non splende, nell'amore an­che quando non si sente. C'è un augurio che ri­volgo ad ogni bambino che battezzo, quando il papà accende la candela al cero pasquale: che tu possa sempre incontrare, nei giorni spenti, chi sappia in te risvegliare l'aurora. Quante volte ho visto sorgere il sole dentro gli occhi di una per­sona: bastava un ascolto fatto col cuore, un aiu­to concreto, un abbraccio vero!
Amate i vostri nemici. Fate sorgere il sole nel lo­ro cielo; che non sorgano freddezza, condanna, rifiuto, paura. Potete farlo anche se sembra im­possibile. Voi potete non voi dovete. Perché non si ama per decreto. Io ve ne darò la capacità se lo desiderate, se lo chiedete.
Ermes Ronchi