«Come abbiamo detto,
non importa che l’esteriorità,
il viso,
appaia secondo la natura
dell’interiorità,
importa invece che il viso aiuti l’interiorità ad essere una vera interiorità. Non conta che
il viso sembri cattivo nonostante che l’interiorità sia buona.
Conta però che il viso assuma su di sé la
cattiveria
affinché l’interiorità possa essere buona, –
questa è la vera corrispondenza».
[MAX PICARD, Die
Grenzen der Physiognomik, Eugen Rentsch Verlag, Erlenbach-Zürich 1937, p. 47-48, ].
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