sabato 31 marzo 2012

L’eternità ti guarda


Ogni ora del giorno ha il suo accento particolare.
Ma ve ne sono tre che a noi si presentano in aspetto particolarmente chiaro:
il mattino, la sera e fra le due l’ora del mezzogiorno.
Sono tutte consacrate.
Il mattino è un principio, il mistero della nascita si rinnova ogni mattino.
Il mistero della sera non è altro che la morte.
Il mezzogiorno è l’istante, il presente puro.
Tu ti fermi e il tempo tutto si cancella. L’eternità ti guarda.
Parla a tutte le ore, ma a mezzogiorno è vicina;
il tempo allora è in attesa e si chiude.
(Romano Guardini)

venerdì 30 marzo 2012

Tempo è di unire le voci, di fonderle insieme


E TEMPO, AMICO
Certo per me, amico, è tempo
di appendere la cetra
in contemplazione
e silenzio.
Il cielo è troppo alto
e vasto
perché risuoni di questi
solitari sospiri.
Tempo è di unire le voci,
di fonderle insieme
e lasciare che la grazia canti
e ci salvi la Bellezza.
Come un tempo cantavano le foreste
tra salmo e salmo
dai maestosi cori
e il brillio delle vetrate
e le absidi in fiamme.
E i fiumi battevano le mani
al Suo apparire dalle cupole
lungo i raggi obliqui della sera;
e angeli volavano sulle case
e pe rle campagne e i deserti
riprendevano a fiorire.
Oppure si udiva fra le pause
scricchiolare la luce nell’orto, quando
pareva che un usignolo cantasse
Filii et Filiae, a Pasqua.
(D. M. Turoldo)

giovedì 29 marzo 2012

nulla se non questa misericordia


Signore, pietà.
Abbi pietà della mia oscurità, della mia debolezza, della mia confusione. 
Abbi pietà della mia infedeltà, della mia viltà, del mio girare in tondo, del mio vagare, delle mie evasioni.
Non chiedo nulla se non questa misericordia, sempre, in ogni cosa, misericordia. 
La mia vita, qui: un pò di solidità e moltissima cenere.
Quasi tutto è cenere. Quello a cui ho dato più valore è cenere. 
Quello di cui mi sono occupato di meno è, forse, un pò solido.
Signore, pietà.
Guidami, fammi di nuovo voler essere santo, essere un uomo di Dio pur nella disperazione e nella confusione.
Non chiedo necessariamente chiarezza, una via piana, ma solo di procedere secondo il tuo amore, di seguire la tua misericordia, di confidare nella tua misericordia.
(Thomas Merton, Dialoghi con il Silenzio, Cinisello Balsamo (MI) 2003)

mercoledì 28 marzo 2012

Siamo diventati troppo praticoni


Se non ci fossero i sognatori! Il problema non è che ce ne sono troppi, ma troppo pochi! Non c’è bisogno di gente che cammina tra le nuvole, ma di gente che coltiva l’utopia, culla l’utopia, che fa i sogni diurni, quelli che si realizzano. Siamo diventati troppo praticoni, troppi realisti, troppo abituati a camminare con i piedi per terra. Sento che il sogno precede sempre l’aurora e se non ci spenzoliamo sul versante dei sogni tutto il resto sarà una cabala di leggi che si complicano.
(T. Bello)
Quel che mi rende felice è che attraverso la prospettiva del tempo riesco a sentire una voce che grida: “Forse non sarà per oggi, forse non sarà per domani, ma è bene che sia nel tuo cuore. È bene che tu ci provi”. Magari non riuscirai a vederlo. Il sogno può anche non realizzarsi, ma è comunque un bene che tu abbia un desiderio da realizzare. È bene che sia nel tuo cuore.
(M. L. King)

martedì 27 marzo 2012

e voi dite: Amen


Qaddish è la preghiera che celebra il Nome, che ricorda coloro che non sono più, che lega le generazioni nell’attesa della vita piena. E, mi piace aggiungere, che richiama l’unicità di Dio nella ricchezza della sua creazione.
Sia magnificato e santificato il tuo Nome eccelso,
nel mondo che hai creato secondo il tuo volere.
E faccia sorgere il suo regno
Nella vostra vita,
nel vostro tempo,
e nella vita di tutta la casa d’Israele,
fra poco e rapidamente,
e voi dite: Amen.
L’ineffabile suo Nome sia benedetto per tutta l’eternità,
sia benedetto, lodato, glorificato, esaltato,
innalzato, dichiarato eccelso, riverito, celebrato
il Nome del Santo Benedetto egli sia,
sommamente al di sopra di qualsiasi benedizione,
cantico, lode e sacra invocazione
che si possa proferire in questo mondo.
E dite: Amen.

lunedì 26 marzo 2012

La vita è una cosa splendida e grande


Siamo soprattutto noi stessi a derubarci da soli. Trovo bella la vita, e mi sento libera… La vita è difficile, ma non è grave… La vita è una cosa splendida e grande, più tardi dovremo costruire un mondo completamente nuovo. A ogni nuovo crimine o orrore dovremo opporre un nuovo pezzetto di amore e di bontà che avremo conquistato in noi stessi. Possiamo soffrire ma non dobbiamo soccombere…
(frasi sparse raccolta da: E. Hillesum, Diario 1941-1943, Milano 1996)

domenica 25 marzo 2012

ovunque tranne là dove siamo


 di Buber, “Il cammino dell’uomo”, edito dall’editrice Qiqajon. Buon cammino… senza andare lontano!
[…] La maggior parte di noi giunge solo in rari momenti alla piena coscienza del fatto che non abbiamo assaporato il compimento dell’esistenza, che la nostra vita non è partecipe dell’esistenza autentica, compiuta, che è vissuta per così dire ai margini dell’esistenza autentica. Eppure non cessiamo mai di avvertire la mancanza, ci sforziamo sempre, in un modo o nell’altro, di trovare da qualche parte quello che ci manca. Da qualche parte, in una zona qualsiasi del mondo o dello spirito, ovunque tranne là dove siamo, là dove siamo stati posti: ma è proprio là, e da nessun’altra parte, che si trova il tesoro.