Signore, pietà.
Abbi pietà della mia oscurità, della mia debolezza, della mia confusione.
Abbi pietà della mia infedeltà, della mia viltà, del mio girare in tondo, del mio vagare, delle mie evasioni.
Non chiedo nulla se non questa misericordia, sempre, in ogni cosa, misericordia.
La mia vita, qui: un pò di solidità e moltissima cenere.
Quasi tutto è cenere. Quello a cui ho dato più valore è cenere.
Quello di cui mi sono occupato di meno è, forse, un pò solido.
Abbi pietà della mia oscurità, della mia debolezza, della mia confusione.
Abbi pietà della mia infedeltà, della mia viltà, del mio girare in tondo, del mio vagare, delle mie evasioni.
Non chiedo nulla se non questa misericordia, sempre, in ogni cosa, misericordia.
La mia vita, qui: un pò di solidità e moltissima cenere.
Quasi tutto è cenere. Quello a cui ho dato più valore è cenere.
Quello di cui mi sono occupato di meno è, forse, un pò solido.
Signore, pietà.
Guidami, fammi di nuovo voler essere santo, essere un uomo di Dio pur nella disperazione e nella confusione.
Non chiedo necessariamente chiarezza, una via piana, ma solo di procedere secondo il tuo amore, di seguire la tua misericordia, di confidare nella tua misericordia.
Guidami, fammi di nuovo voler essere santo, essere un uomo di Dio pur nella disperazione e nella confusione.
Non chiedo necessariamente chiarezza, una via piana, ma solo di procedere secondo il tuo amore, di seguire la tua misericordia, di confidare nella tua misericordia.
(Thomas Merton, Dialoghi con il Silenzio, Cinisello Balsamo (MI) 2003)
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