Il Signore Gesù è vivo e presente in tutte le più diverse situazioni del tempo e dello spazio
mediante lo Spirito santo:
riempito di Spirito nell’atto del suo risuscitamento dai morti (cf Rm 1,4),
il Risorto dona lo Spirito a ogni carne e si presenta vivo e vivificante nello stesso Spirito a tutte le generazioni degli uomini.
L’abisso dei secoli che ci separa dalla storia del Figlio nella carne è scavalcato grazie all’azione del Consolatore:
nello Spirito Gesù prende possesso oggi dei cuori
che si aprono a Lui sia nell’ascolto della Parola
e nella partecipazione ai sacramenti,
sia più in generale nell’accettazione del mistero
della vita e della morte
e nell’esperienza della carità, della solidarietà e della giustizia.
Lo Spirito santo è la memoria potente di Cristo,
il Signore che dà la vita perché rende presente qui ed ora il Vivente al di là di tutte le barriere sociali, razziali, culturali, religiose. [...]
Occorre riconoscere lo Spirito, che soffia dove vuole, dovunque egli soffi,
senza rigidezze e sclerotizzazioni,
senza pregiudizi e forzature,
senza chiusure ed indebite assolutizzazioni della propria appartenenza,
anche dell’appartenenza al corpo visibile della Chiesa cattolica:
“Dove c’è lo Spirito del Signore c’è libertà” (2Cor 3,17).
Lo Spirito c’è, opera dappertutto,
c’è e opera prima di noi,
meglio di noi,
più di noi.
Una delle tentazioni più sottili e perfide del Maligno
è quella di farci dimenticare la presenza dello Spirito,
di farci cadere nella tristezza come se Dio ci avesse abbandonato in un mondo cattivo,
con il quale lottiamo ad armi impari,
perché l’indifferenza, l’egoismo e la dimenticanza di Dio
hanno a poco a poco il sopravvento.
È questo un grave peccato “contro lo Spirito santo” (cf Mt 12,31s),
che nega in pratica la sua forza e la sua capacità pervasiva,
la sua penetrazione come vento e come soffio in tutti i meandri della storia.
Al contrario, la fiducia nel Signore
che “ha un popolo numeroso in questa città” (At 18,10)
promuove un discernimento realistico sulle condizioni positive e negative della fede nel nostro mondo, senza indulgere né a vuoti ottimismi né a sterili pessimismi.
Lo Spirito santo fa intravvedere quella rete di relazioni di amore
che lui sta formando nel mondo e che è riflesso di quella rete di relazioni di amore che è la Trinità santa. (Carlo M. Martini, Tre racconti dello Spirito, Lettera Pastorale 1997-98).