mercoledì 5 giugno 2013

coloro che tentano di definirla si contestano a vicenda e ne respingono le varie formulazioni


Ecclesialità è il nome del porto
dove trova quiete l’ansia del cuore, 
dove si piegano le pretese del raziocinio, 
dove una grande pace scende sulla ragione. 
Non importa se né io né alcun altro 
ha potuto, può, potrà definire 
che cosa sia l’ecclesialità. 
Non importa se coloro che tentano di definirla
si contestano a vicenda 
e ne respingono le varie formulazioni. 
Questa stessa indefinibilità, 
questa inafferrabilità attraverso i termini razionali, 
questa ineffabilità non dimostrano forse 
che l’ecclesialità è 
vita, una vita speciale, nuova, data agli uomini e, 
al pari di ogni vita, inaccessibile al raziocinio? 
La diversità di opinioni nel definirla, 
i vari possibili tentativi di fissarla a parole partendo da diverse angolazioni, 
la policromia delle formule verbali tutte incomplete e sempre insufficienti 
ci confermano con l’esperienza ciò che disse l’Apostolo: 
la chiesa è il corpo di Cristo, 
“la pienezza di lui che riempie tutto in tutte le cose” (Ef 1,23). 
Se è pienezza di vita divina, 
come si può confinarla nella stretta tomba di una definizione razionale? 
Sarebbe ridicolo credere che questa impossibilità 
sia in qualche modo una testimonianza contro l’esistenza dell’ecclesialità, 
anzi è proprio essa che la fonda. 
L’ecclesialità è anteriore alle proprie manifestazioni particolari, 
essendo l’elemento primordiale, umano-divino, dal quale, per così dire, 
si condensano e si cristallizzano nel corso storico dell’umanità ecclesiale 
i riti sacramentali, 
le formulazioni dogmatiche, 
le regole canoniche 
e in parte perfino 
la confermazione transeunte, temporale, dell’ordinamento ecclesiastico. 
A questa pienezza allude in primo luogo la profezia dell’apostolo: 
“È necessario infatti che ci siano delle divisioni in mezzo a voi” (1Cor 11,19), 
divisioni nella comprensione dell’ecclesialità. 
E tuttavia chi non si allontana dalla chiesa accoglie in sé 
la sua vita e l’elemento primordiale, 
che è l’ecclesialità, 
e ben saprà che cosa essa è. 
(Pavel Florenskij, La colonna e il fondamento della verità).

Nessun commento:

Posta un commento