giovedì 6 giugno 2013

Uno scandalo è esattamente questo: un ritorno alla realtà...io inciampo nelle beatitudini.

La nonviolenza esige che ciascuno di noi diventi un uomo.
Esistono ricette per uccidere moralmente un uomo,
non ne esistono per farlo nascere.
Ti si può insegnare come fare per dipingere,
ma mai come si deve fare un quadro;
questo devi farlo da solo.
Penso che si possa far nascere delle esigenze di base,
che si possa dare una preparazione nonviolenta,
ma sarebbe il massimo dell’illusione
voler istituire corsi per corrispondenza per diventare un nonviolento.
La prima esigenza della nonviolenza è che si deve
“essere”.

Io sono Jean.
Non sono il signore che tiene conferenze,
il ferroviere sindacalista,
l’ex decorato dell'esercito francese,
il tipo del nonviolento urlatore.

No, io sono Jean.
Se entrassi nella parte del personaggio,
fosse pure il nonviolento profeta dell’Eterno,
ebbene non sarei più Jean;
sarei un attore cinematografico.
La nonviolenza non ha niente a che fare con il cinema.

Jean è goloso,
Jean è pieno di difetti,
Jean è violento...
D’Accordo.

Io sono Jean.
Dio ama Jean così com’è,
allora non vedo
perché Jean si dovrebbe fare una maschera per nasconderei suoi difetti.
La verità non è quella di Jean Goss;
io devo presentarla, offrirla, dirla con la mia povertà e la mia forza.
Quando inciampi in un sasso sulla strada
perché non l’hai visto,
cominci a renderti conto che eri distratto,
e ricominci a guardare dove metti i piedi.

Uno scandalo è esattamente questo:
un ritorno alla realtà.
Non mi costruisco una nonviolenza
dove tutto è programmato in anticipo,
una specie di teoria scientifica;
io inciampo nelle beatitudini.
Molto spesso, durante i nostri viaggi,
le persone che ci ascoltano si meravigliano
perché noi non abbiamo soluzioni già pronte per problemi
che vanno dall’educazione nonviolenta dei bambini alla guerra nucleare.
È il sistema:
“Vota per me, io penso per te, dormi tranquillo”.
La nonviolenza invece spinge l’uomo verso la propria libertà:
questo è il cammino,
non ve ne sono altri.
Le dottrine, anche se si definiscono nonviolente,
sono giustificazioni della liberta
e la “giustificazione nasce dalla libertà per distruggerla”. (Jean Goss, N come... nonviolenza).

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