sabato 3 novembre 2012

due occhi riescono a distrarci dalla nostra solitudine?

“L’amore si circonda di un apparato di beatitudini e di tormenti grazie ai quali troviamo un altro sostituto di noi stessi. In virtù di quale frode due occhi riescono a distrarci dalla nostra solitudine? C’è fallimento più umiliante per lo spirito? L’amore assopisce la conoscenza; la conoscenza ridestata uccide l’amore. L’irrealtà non può trionfare indefinitamente, nemmeno sotto le spoglie della più esaltante menzogna. E chi, del resto, potrebbe avere un’illusione così salda da trovare nell’altro ciò che inutilmente ha cercato in sé?”
E.M. Cioran

venerdì 2 novembre 2012

siete assolutamente presenti

“Essere consapevoli del vostro respiro vi costringe a stare nel momento presente, che è la chiave di tutte le trasformazioni interiori. Ogni volta che siete consapevoli del respiro, siete assolutamente presenti. Potete anche rendervi conto che non potete pensare e, allo stesso tempo, essere consapevoli del vostro respiro. Il respiro cosciente ferma la mente.”
Un Nuovo Mondo, Eckhart Tolle

giovedì 1 novembre 2012

si comporta in un modo stupido


Tutta la filosofia si compone unicamente di congetture arbitrarie. Se vuoi evitare la vera conoscenza, se vuoi evitare la dimensione esistenziale, non c'è nulla di meglio della filosofia.
La filosofia è una soluzione a buon mercato. Ti limiti a teorizzare la realtà, senza entrarci dentro, senza incontrarla. E le teorie non sono altro che parole. Le discussioni, le razionalizzazioni, le spiegazioni non sono altro che trucchi. Non si risolve nulla, perché tu non cambi mai. Un filosofo è la persona più illusa del mondo, perché crede di sapere senza conoscere assolutamente nulla.
Quando accumuli conoscenza, questa diventa parte della tua memoria; non ti coinvolge affatto. Il tuo cuore non ne è toccato, il tuo essere non è neppure consapevole di ciò che hai accumulato nella memoria. Se il tuo cuore non viene toccato, né trasformato, quella conoscenza è ignoranza; ed è più pericolosa dell'ignoranza comune, perché una persona comunemente ignorante sa di esserlo, mentre un filosofo crede di sapere. E una volta assuefatto alla conoscenza, penserai che essa sia saggezza. Tu sai tante cose, ma in profondità non conosci nulla, non è cambiato nulla in te; non ti sei affatto evoluto verso un livello dell'essere più alto.
La vera conoscenza consiste nel conseguire livelli dell'essere più elevati, piani dell'essere superiori; non si tratta di una conoscenza maggiore, ma di un essere più elevato. La vera via è essere di più, non conoscere di più.
Hai mai visto persone che sanno molto, ma agiscono in modo stupido? Capita quasi sempre così: un uomo che sa troppo diventa sempre meno consapevole. Egli agisce in base a quello che sa, non in base alla situazione reale. Diventa sciocco, si comporta in un modo stupido, perché per comportarsi in modo saggio occorre rispondere al momento, mentre lui agisce sempre traendo spunto da un passato morto. 
Osho

mercoledì 31 ottobre 2012

Parla al tuo dolore quando preghi e digli di andarsene

Una cicatrice è depressione nella pelle. Un dolore è depressione nell'anima. La medicina cura i tagli e le ferite, ma solo lo Spirito cura il dolore. Parla al tuo dolore quando preghi e digli di andarsene. Rifiutagli un posto dentro di te e ricordati sempre di ringraziare. Nel profondo dell'anima, canta, e le pieghe della depressione si distenderanno.

Nativi Americani

martedì 30 ottobre 2012

aperte al disagio, aperte all’altro

Preoccupatevi sempre di lasciare un vetro rotto nella vostra fraternità. Le comunità piccole sono una grande risorsa per la chiesa. Ma è necessario che sappiano rimanere aperte al disagio, aperte all’altro: se si lasciano vedere le proprie ferite, i propri vetri rotti, è più facile che una persona che cerca aiuto senta di potersi fermare.”(augurio alla Fraternità di Romena).
Abbé Pierre

lunedì 29 ottobre 2012

dove avvengono tutti gli incontri

Bisogna amare le porte
perché sono il posto dove nessuno si ferma.
Il posto da dove si passa
da dove si parte
dove avvengono tutti gli incontri.
Bisogna odiare le porte chiuse
chiuse agli incontri
e chiuse a chi parte.

Abbé Pierre

domenica 28 ottobre 2012

ti prego, ascolta e senti ciò che dico


Quando ti chiedo di ascoltarmi e tu inizi a darmi consigli, non fai ciò che ti ho chiesto.
Quando ti chiedo di ascoltarmi e tu inizi a spiegarmi perché non dovrei sentirmi in quel modo, tu calpesti i miei sentimenti.
Quando ti chiedo di ascoltarmi e tu pensi di dover fare qualcosa
per risolvere il mio problema, mi hai frainteso, per quanto strano possa sembrarti.
Ascolta! Tutto ciò che ti ho chiesto è che tu mi ascolti:
non parlare, non fare, semplicemente ascoltami.
I consigli costano poco. Con pochi soldi potrei trovarli su qualsiasi rivista.
Io posso farcela da solo. Non sono impotente.
Avvilito sì, forse anche esitante, ma non sono privo di risorse.
Quando fai per me ciò che io potrei fare da me, tu aumenti le mie paure.
E il mio senso di inadeguatezza.
Ma quando semplicemente accetti, come un dato di fatto, che io provo ciò che provo,
per quanto assurdo possa sembrarti, allora posso smettere di convincerti
e provare davvero a capire cosa c’è dietro i miei sentimenti irrazionali.
E quando finalmente questo si chiarisce, anche le risposte diventano evidenti
e non mi servono consigli.
I sentimenti irrazionali acquistano un significato quando si comprende ciò che nascondono.
Forse è per questo che la mia preghiera a volte funziona, con certe persone…
perché Dio è muto e non dà consigli. Non corregge.
Lui (o Lei) semplicemente ascolta e ti lascia lavorare, per arrivare a comprendere da solo.
Dunque, ti prego, ascolta e senti ciò che dico.
E se anche tu vuoi parlare, aspetta: tra un attimo sarà il tuo turno
e allora sarò io ad ascoltarti.
[dal libro di Thomas Gordon, "Relazioni efficaci. Come costruirle, come non pregiudicarle", Ediz. La Meridiana, 2005]