domenica 28 ottobre 2012

ti prego, ascolta e senti ciò che dico


Quando ti chiedo di ascoltarmi e tu inizi a darmi consigli, non fai ciò che ti ho chiesto.
Quando ti chiedo di ascoltarmi e tu inizi a spiegarmi perché non dovrei sentirmi in quel modo, tu calpesti i miei sentimenti.
Quando ti chiedo di ascoltarmi e tu pensi di dover fare qualcosa
per risolvere il mio problema, mi hai frainteso, per quanto strano possa sembrarti.
Ascolta! Tutto ciò che ti ho chiesto è che tu mi ascolti:
non parlare, non fare, semplicemente ascoltami.
I consigli costano poco. Con pochi soldi potrei trovarli su qualsiasi rivista.
Io posso farcela da solo. Non sono impotente.
Avvilito sì, forse anche esitante, ma non sono privo di risorse.
Quando fai per me ciò che io potrei fare da me, tu aumenti le mie paure.
E il mio senso di inadeguatezza.
Ma quando semplicemente accetti, come un dato di fatto, che io provo ciò che provo,
per quanto assurdo possa sembrarti, allora posso smettere di convincerti
e provare davvero a capire cosa c’è dietro i miei sentimenti irrazionali.
E quando finalmente questo si chiarisce, anche le risposte diventano evidenti
e non mi servono consigli.
I sentimenti irrazionali acquistano un significato quando si comprende ciò che nascondono.
Forse è per questo che la mia preghiera a volte funziona, con certe persone…
perché Dio è muto e non dà consigli. Non corregge.
Lui (o Lei) semplicemente ascolta e ti lascia lavorare, per arrivare a comprendere da solo.
Dunque, ti prego, ascolta e senti ciò che dico.
E se anche tu vuoi parlare, aspetta: tra un attimo sarà il tuo turno
e allora sarò io ad ascoltarti.
[dal libro di Thomas Gordon, "Relazioni efficaci. Come costruirle, come non pregiudicarle", Ediz. La Meridiana, 2005]

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