sabato 24 dicembre 2011

Tu ci sei davvero necessario.


 Bertolt Brecht (1898-1956) ha rappresentato nella poesia Vigilia di Natale questa scena:
Oggi siamo seduti, alla vigilia di Natale, 
noi, gente misera, 

in una gelida stanzetta, 

il vento corre di fuori, 
il vento entra. 
Vieni, buon Signore Gesù, da noi, 
volgi lo sguardo: 
perché Tu ci sei davvero necessario.

lunedì 19 dicembre 2011

Allora la vita è una festa.


Ogni atto docile
ci fa ricevere pienamente e donare pienamente Dio
in una grande libertà di spirito.
Allora la vita è una festa.
La più piccola azione
è un avvenimento immenso
nel quale ci è donato il paradiso,
nel quale noi possiamo donare il paradiso.
Che importa quel che dobbiamo fare:
tenere una scopa o una stilografica,
parlare o tacere,
rammendare o fare una conferenza,
curare un malato o battere a macchina.
Tutto ciò non è che
la scorza di una realtà splendida,
l'incontro dell'anima con Dio
rinnovata ad ogni minuto,
ad ogni minuto accresciuta in grazia,
sempre più bella per il suo Dio.
Suonano? Presto, andiamo ad aprire:
è Dio che viene ad amarci.
Un'informazione?... eccola....
è Dio che viene ad amarci.
E' l'ora di mettersi a tavola? Andiamo:
è Dio che viene ad amarci.
Lasciamolo fare.
(Noi delle strade, p. 69-70)Madeleine Delbrêl,

domenica 18 dicembre 2011

Tutte le volte che leggo Don Mazzolari

Tutte le volte che leggo Don Mazzolari non finisco mai di stupirmi ed è per questo che rimango a bocca aperta e  lo lascio annunciare perchè parla adesso, delle cose  di oggi.
«Chi sta bene s’è anche procurato degli amici, o se li può, all’occorrenza, procurare col nome, il denaro, la prepotenza, la propaganda, l’astuzia: proclamandosi, all’improvviso, patrocinatore di quelle cause e di quegli interessi, che avendo legami con profondi sentimenti naturali - religione, patria, famiglia - sono condivisi da molti. Ed ecco lo spettacolo, poco edificante ma istruttivo, di uomini senza fede che si dichiarano per la religione; di senza patria che s’accendono di furore nazionalistico; di corrotti celibatari che esaltano la santità della famiglia. Gli ingenui e i timorati si commuovono davanti al miracolo, e la “crociata” viene proclamata “pro ans et focis” contro il nemico comune. E chi ne paga lo scotto sono i cristiani, che, per delle verità che non vanno difese in quel modo né in quella compagnia, si assumono la tremenda responsabilità di puntellare un ordine sociale, che è la negazione dell’ordine cristiano. La nostra paura è quasi sempre il riflesso della paura dei benpensanti, i quali sono riusciti a reclutare le loro migliori milizie tra il popolo fedele e a dare battaglia, la loro battaglia, fino all’ultimo cattolico» (don Primo Mazzolari, 1945).