Mi hai fatto senza limiti
perché così è il tuo amore.
Questo fragile vaso
continuamente svuoti
e continuamente riempi
di vita sempre nuova.
Tu porti per valli e colline
questo piccolo flauto di canna
e vi zufoli dentro melodie sorprendenti.
Alla carezza delle tue mani
si smarrisce il mio cuore
in gioia sconfinata
e canta melodie ineffabili.
Sulle mie piccole mani
discendono i tuoi doni infiniti.
Passano i giorni
e tu continui a versare,
ma resta sempre spazio da colmare.
RABINDRANATH TAGORE
L'impegno ci spinge più in là: verso qualcuno che resti anche quando noi passiamo; verso qualcuno che ci prende in mano il cuore, se il cuore non regge al salire. (Don Primo Mazzolari) fissare a memoria le parole di Paolo: “Cristo ci ha liberati perché restassimo liberi; state dunque saldi e non lasciatevi imporre di nuovo il giogo della schiavitù” (Gal 5,1).
sabato 17 novembre 2012
venerdì 16 novembre 2012
che io ritrovi la mia anima
Signore,
So bene che Tu sei in me,
Ma io non mi sento più abitato da Te.
Sono diventato così sterile,
Non irradio più la Tua luce,
Non produco più niente,
Sono come uno scoglio isolato
che nessuna onda sfiora ancora.
Quando allora
mi lascerò di nuovo
commuovere da Te,
impressionare da Te,
invadere da Te?
Quando ritornerò al Tuo porto?
Quando ritroverò la pace
della Tua presenza?
Quando tornerò ad essere
un vivente
animato dal meglio di Te?
Oh, Signore
Vieni,
che io ritrovi la mia anima.
Louis Evely
So bene che Tu sei in me,
Ma io non mi sento più abitato da Te.
Sono diventato così sterile,
Non irradio più la Tua luce,
Non produco più niente,
Sono come uno scoglio isolato
che nessuna onda sfiora ancora.
Quando allora
mi lascerò di nuovo
commuovere da Te,
impressionare da Te,
invadere da Te?
Quando ritornerò al Tuo porto?
Quando ritroverò la pace
della Tua presenza?
Quando tornerò ad essere
un vivente
animato dal meglio di Te?
Oh, Signore
Vieni,
che io ritrovi la mia anima.
Louis Evely
giovedì 15 novembre 2012
sì, ma non troppo
Continuava così Padre Tiziano Sofia
Cristo ha un progetto ben definito:
- A Gerusalemme, fuori le mura, sulla croce deve morire per volontà dei capi, che non sanno di fare il gioco di Dio: distruggere la morte per sempre ... con la resurrezione, con la piena collaborazione di Gesù!
- Ci chiede di seguirlo nelle due tappe: ma ci chiede una morte tutta strana; MORIRE A NOI STESSI, cioè ai nostri programmi di vita, molto riduttivi e miopi.
Ma ne abbiamo davvero voglia o facciamo il doppio gioco? Con Cristo, sì, ma non troppo! "Non esageriamo!!!!"
Che Cristo ci benedica per farci star bene su questa terra! Macché! Ci dà dei satanassi! Avversari! Siamo un poco tutti permalosi noi cristiani: ce la prendiamo con chi parla chiaro, come Cristo con Pietro.
Guai ai preti che esagerano nelle prediche! Parlino pure ma pochi minuti e ci lascino dormire tranquilli ... in chiesa e a casa!
E noi preti ci siamo adattati, come Pietro, ad una predicazione blanda, inodore, sonnifera. Da melatonina!
Sì, Dio ci ha chiamati, noi preti, come chiamò tanti profeti, tra cui Geremia: che griderà all'inganno!
"Signore tu mi hai sedotto
e io non ho saputo resisterti.
Hai fatto ricorso alla forza
e hai ottenuto quel che volevi.
MI DISPREZZERANNO DA MATTINA A SERA,
TUTTI RIDONO DI ME!
Io parlo, e ogni volta subito devo chiedere aiuto
e gridare contro la violenza e l'oppressione.
TUTTO IL GIORNO SONO INSULTATO E DERISO,
perché annuncio la tua parola, Signore! ...". (Ger 20,7s)
Ma improvvisamente Geremia si riprende, accetta la sua vocazione e missione: mentre stava pensando di lasciare Dio e la predicazione profetica, ecco
"Ho sentito dentro di me come un fuoco
che mi bruciava le ossa.
Ho cercato di contenerlo, ma non ci sono riuscito". (Ger 20,8s)
mercoledì 14 novembre 2012
E se decidi, non fare come Pietro
Non è obbligatorio bere, mangiare, respirare, dormire ...
- ma se proprio non vuoi farlo ... è certo che morirai.
- Non è obbligatorio imparare a leggere, e a scrivere; ma se non lo fai, per tua colpa "grave", non sai cosa ti perdi!
- Non è obbligatorio lavorare, ma se non lo fai non mangi!
- Non è obbligatorio seminare, ma se non lo fai non raccogli!
- Non è obbligatorio niente, neppure andare in Paradiso, ma se non percorri il cammino che è Cristo Crocifisso e Risorto, non ci andrai mai. E hai solo questo tempo terreno per decidere.
Cristo non è un'opzione tra le tante!
E se decidi, non fare come Pietro, trattato da Gesù come un Satana (satanasso!) perché ha voluto opporsi al programma di Gesù, deciso ad andare incontro alla Croce, ma anche, e soprattutto, alla Risurrezione per tutti noi.
- Se ti metti davanti per bloccarlo, Egli ti urla:
- Mettiti dietro di me, Satana!
- Togliti dai piedi e lasciami andare avanti! Satana!
- Non bloccarmi la strada. Tanto, sai che non puoi!
- Non mettermi delle barriere sulla strada! Satana!
Lasciami passare ed andare avanti, a Gerusalemme! Per vincere la morte sulla Croce, non per me, ma per Voi! Prima di tutto bisogna vincere la morte, poi verrà tutto il resto ... questa è la promessa di Dio.
Padre Tiziano Sofia
martedì 13 novembre 2012
Se no...
"E sul mio petto ancora vivo
piombò la parola di pietra.
Non fa nulla, vi ero pronta,
in qualche modo ne verrò a capo.
Oggi ho da fare molte cose:
occorre sino in fondo uccidere la memoria,
occorre che l’anima impietrisca,
occorre imparare di nuovo a vivere.
Se no... Oltre la finestra
L’ardente fremito dell’estate, come una festa.
Da tempo lo presentivo:
un giorno radioso e la casa deserta".
Anna Achmatova
piombò la parola di pietra.
Non fa nulla, vi ero pronta,
in qualche modo ne verrò a capo.
Oggi ho da fare molte cose:
occorre sino in fondo uccidere la memoria,
occorre che l’anima impietrisca,
occorre imparare di nuovo a vivere.
Se no... Oltre la finestra
L’ardente fremito dell’estate, come una festa.
Da tempo lo presentivo:
un giorno radioso e la casa deserta".
Anna Achmatova
lunedì 12 novembre 2012
Aprendo un poco il cuore, affluisce tutto un mondo d'amore
Tu ti riveli a coloro che non ti rifiutano la loro fiducia.
"Poiché la sapienza è uno spirito amico degli uomini e abbraccia ogni cosa".
Aprendo un poco il cuore, affluisce tutto un mondo d'amore.
Concedimi il dono della sapienza,
affinché io possegga il desiderio e l'oggetto del desiderio,
affinché io scelga e sia scelto.
La mia volontà divenga la tua volontà,
non per timore,
o per forza,
ma nell'amorevole intelligenza delle tue vie
per mezzo di una partecipazione luminosa al tuo consiglio divino. http://www.laparola.it/laparoladioggi.php
"Poiché la sapienza è uno spirito amico degli uomini e abbraccia ogni cosa".
Aprendo un poco il cuore, affluisce tutto un mondo d'amore.
Concedimi il dono della sapienza,
affinché io possegga il desiderio e l'oggetto del desiderio,
affinché io scelga e sia scelto.
La mia volontà divenga la tua volontà,
non per timore,
o per forza,
ma nell'amorevole intelligenza delle tue vie
per mezzo di una partecipazione luminosa al tuo consiglio divino. http://www.laparola.it/laparoladioggi.php
domenica 11 novembre 2012
usi e costumi ecclesiastici che stridono paurosamente con questa figura
Dove va il nostro sguardo, dove va la nostra vita? Quale immagine di chiesa stiamo offrendo a questa generazione, fin troppo consumata dal mito del successo, dal desiderio dell'esibizione? Quando un uomo o una donna del nostro tempo fa riferimento alla chiesa, la trova più facilmente nell'immagine di coloro che passeggiano con lunghe vesti, e hanno palchi nelle piazze, primi posti nelle liturgie civili e si gloriano di nomi altisonanti o lo trova nell'immagine della vedova povera del vangelo?
Dobbiamo confessarlo, permangono usi e costumi ecclesiastici che stridono paurosamente con questa figura, una delle ultime, del vangelo, figura di donna su cui Gesù porta il nostro sguardo sedotto purtroppo da altri, mondani, criteri. Gesù chiama i suoi discepoli, oggi chiama noi, e dà un insegnamento autorevole: "in verità vi dico". Mette sulla cattedra la donna, spodestando dalla cattedra coloro che vi erano saliti illegittimamente: "Sulla cattedra di Mosè si sono insediati scribi e farisei".
La donna insegna la segretezza del vangelo, il nascondimento della carità, la totalità del dono: "Ha dato tutta intera la sua vita".
È un gesto estremo, che dice la fede estrema in Dio. Se dai del superfluo, puoi confidare ancora su ciò che ti rimane, è un bene sicuro, un bene a cui puoi attingere risorse per la vita. Ma sei hai dato tutto? L'unico su cui puoi confidare è il tuo Dio. (Angelo Casati)
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