Maurice Bellet, "Il corpo alla prova".
"La divina tenerezza è pace,
pace misericordiosa,
acquietamento.
È una mano dolce e materna che conosce,
conforta,
ripara senza trauma,
rimette nel posto giusto.
E' uno sguardo simile a quello di una madre sul figlio che nasce.
È orecchio attento e discreto che nulla spaventa,
che non giudica,
che sceglie sempre il buon sentiero umano dove si potrà vivere perfino l'invivibile.
Essa è salda come la buona terra, su cui tutto riposa.
Ci si può appoggiare su di essa, pesarci sopra senza timore.
È dunque luogo sicuro, dove io smetto di fare paura a me stesso.
Per questo è cosa sciocca ritenerla debolezza.
Essa è la forza, quella vera, che fa venire al mondo e crescere.
L'altra forza, quella che distrugge e uccide, non è che orgia della debolezza.
La divina tenerezza tutto salva, vuol salvare tutto.
E non dispera di nessuno, crede che vi sia sempre una strada.
Senza sosta,
continuo infaticabile a partorire,
curare,
nutrire,
rallegrare e
confortare".
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