Il
profeta Ezechiele ci introduce nella mente di Dio, nel suo modo di
guardare noi umani e, soprattutto, nella sua attenzione al nostro
processo interiore di intelligenza e di reazione al reale: «Ha
riflettuto, si è allontanato da tutte le sue colpe commesse: egli
certo vivrà e non morirà» (Ez
18, 28). Dio è come conquistato e persino piegato dalla nostra
capacità e possibilità di ri-flessione. Sembra proprio che ogni
volta che un essere umano si dimostra capace di riflettere su se
stesso offra una possibilità a Dio di penetrare nella sua vita e di
salvarlo:«certo vivrà e non morirà».
Da
questa angolatura si potrebbe ri-leggere tutto il cammino umano –
così intimo e interiore – di Etty come una continua espansione e
approfondimento della sua attitudine ri-flessiva. Etty si
autodescrive e si autocomprende proprio a partire dalla sua capacità
di riflessione e di penetrazione del reale attraverso la grata del
suo cuore in espansione: la
mia camera è così bella e tranquilla . Io trascorro delle mezze
nottate alla mia scrivania, a leggere e a scrivere vicino alla mia
piccola lampada. Ho qui circa 1500 pagine di diario dell’anno
scorso e ora me le rileggo (25).
Una Quaresima con Etty
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