sabato 28 dicembre 2013

metteva invece in guardia da un costume, da una legge asfissiante, quella del contraccambio


Limitando la gratuità rendiamo pesante la nostra vita e viviamo nel mondo appartenendo alle logiche del mondo.

Angelo Casati , il 14/01/2009, Crema
GRATUITÁ E GRATITUDINE

La domanda può sembrare provocatoria.
Ma non era forse un provocatore anche Gesù?
Non era forse stato provocatore il giorno in cui, in casa di uno dei capi dei farisei, proprio a lui, che l'aveva invitato, rivoluzionò la mappa degli inviti dicendo:
"Quando offri un pranzo o una cena,
non invitare i tuoi amici, né i tuoi fratelli, né i tuoi parenti, né i ricchi vicini,
perché anch'essi non ti invitino a loro volta e tu abbia il contraccambio.
Al contrario,
quando dai un banchetto,
invita poveri, storpi, zoppi;
e sarai beato perché non hanno da ricambiarti" (Lc 14, 12-15).
E non era certo, il suo, un invito a escludere parenti e amici,
metteva invece in guardia da un costume,
da una legge asfissiante, quella del contraccambio,
che sta segnando pesantemente questa nostra stagione.
Alzava il velo sulla beatitudine della gratuità.
Legge evangelica, lasciata in eredità ai discepoli di tutti i tempi.
Quasi fosse questo il modo di continuarne la memoria sulla terra:
continuate la mia memoria con uno stile di gratuità.
Ne stiamo continuando la memoria?
Oggi più di ieri o meno di ieri?

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