giovedì 26 dicembre 2013

la "grazia", che poi abbiamo ridotto a una cosa, a una quantità da ottenere, dimenticando che è la "bellezza della gratuità" di Dio.


Ieri abbiamo avuto la buona notizia, la notizia sul volto di Dio. Un Dio che guarda con misericordia e non tiene conto dei nostri peccati. E' questo lo scandalo del vangelo e di tutti i veri testimoni che nei loro occhi riflettono lo sguardo di Dio innamorato della sua creatura.

Angelo Casati , il 14/01/2009, Crema
GRATUITÁ E GRATITUDINE

Stupore del vangelo è la "grazia",
che poi abbiamo ridotto a una cosa,
a una quantità da ottenere,
dimenticando che è la "bellezza della gratuità" di Dio.
Una bellezza che finisce per contagiare anche i figli,
i figli di un Padre che è lo splendore della gratuità:
un Dio che quand'anche tu perdessi la fede,
lui non ti perde, lui rimane fedele.
Un Dio che, quando ha camminato sulle nostre strade e
le mani di qualcuno l'hanno toccato,
ebbe il sussulto di chiamare "amico" il discepolo che lo tradiva,
e nel modo più dissacrante, Giuda.
E non erano parole tanto per dire,
Gesù non ha mai detto parole tanto per dire.
Era la notte della grazia, della gratuità:
l'ha chiamato "amico".

Per contagio, vi dicevo, i figli, chiamati allo splendore della gratuità.
Vorrei leggervi un passo del vangelo di Matteo
in cui Gesù invita a superare la logica di una ristretta reciprocità.
Se non vogliamo essere come i pagani,
come a dire che questa è la cartina di tornasole dei veri credenti.
Mt 5,43-48: "Avete inteso che fu detto:
Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico,
ma io vi dico
amate i vostri nemici e pregate per i vostri persecutori,
perchè siate figli del Padre vostro celeste
che fa sorgere il suo sole sopra i malvagi e sopra i buoni e
fa piovere sopra i giusti e sopra gli ingiusti.
Infatti se amate quelli che vi amano che merito ne avete.
Non fanno così anche i pubblicani?
E se date il vostro saluto soltanto ai vostri fratelli che cosa fate di straordinario?
Non fanno così anche i pagani?
Siate voi dunque perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste".

Capite a che cosa si riferisce Gesù
quando invita a essere perfetti come il Padre che abbiamo nei cieli?
Noi - ecco la domanda - rimandiamo al mondo questa sorprendente immagine di Dio
o ci opponiamo alla gratuità del padre,
così come si opponeva il figlio maggiore del padre prodigo?

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