L’esame di coscienza – Per vivere da redenti
Lo Spirito Santo rende partecipe l’uomo della vita di Dio, lo unisce alla vita divina dischiudendogli l’Amore che esiste tra le Persone trinitarie.
Tutto ciò che è stato vissuto in assenza d’amore è assunto e bruciato dall’amore del Padre, in modo che può splendere trasfigurato, reso filiale, rivelato come la vera, perfetta immagine di Dio Padre.
Lo Spirito Santo supremo dono del Padre.
La carità si lascia negare, calpestare, umiliare, distruggere, ma sempre risuscita, rimane lì, umile, mite, senza interessi per sé, senza voglia di affermarsi, senza desiderio di un proprio spazio, di proprie forme di esistenza. … La carità ha così tanto di personale di Dio che nulla di creaturale la può distruggere. … La carità è la forma di intelligenza più alta e la luce dell’intelletto.
… “essere ricordati dal Signore e lo stesso che “essere in paradiso” e ciò significa essere nella memoria eterna e di conseguenza avere esistenza eterna e quindi ricordo eterno in Dio”. (Pavel A. Florenskij).
La liturgia nutre con la sua sapienza ecclesiale I ricordi della nostra memoria spirituale, quella memoria che si rende aperta all’anamnesis, alla memoria eterna.
Quanto più unifichi il tuo cuore per la ricerca di Lui, tanto più Egli è costretto dalla sua compassione e dalla sua bontà a venire a te e a riposare in te. … E quando vedrà il tuo zelo nel carcarlo, allora si manifesterà e apparirà a te, ti accorderà il suo aiuto e ti darà la vittoria liberandoti dai tuoi nemici. (Pseudo.Macario).
Il peccato ha illuso l’uomo promettendogli che, se si preoccuperà di se stesso e se si gestirà secondo la propria volontà, vivrà, si affermerà. Ma questo inganno del tentatore è diventato il cimitero dell’umanità.
L’amore è una sorpresa, altrimenti non è amore.
Per vedersi nella realtà e nella verità, bisogna chiederlo allo Spirito Santo e Lui ci riporterà a Cristo, che è l’unico a poterci dire come ci vede, perché ci guarda in modo tale da non esitare a dare la propria vita per recuperarci alla vita.
La Sapienza è quella intelligenza agapica comunicata al creato per nutrire la nostra memoria con la memoria di Dio, che è reale ed efficace.
La Sapienza divina è un dono, è una carità di Dio verso gli uomini, è un gesto di pedagogia del Signore pieno della sua tenerezza per noi per proteggerci dagli astrattismi, ma che ci offre la possibilità di pensare il mistero dell’uomo, il mistero della vita, il mistero della storia, il mistero stesso di Dio in modo sapienziale, cioè sempre unito alla vita, quella vita che rimane, che non muore.
Nella Pasqua tutte le notti, le mancanze, le assenze, i vuoti, tutto ciò che è stato vissuto sulla base di un principio di autoaffermazione-cioè nella menzogna, nell’illusione e nella morte-viene rivisitato, illuminato, pulito, rivestito, assunto da Cristo, Dio uomo. Tutto ciò che sanguinava adesso brilla come la neve al sole, tutto ciò che era scarlatto adesso traluce di un biancore che nessun lavandaio può riprodurre. … Quando Dio crea l’universo, la Sapienza già era con Luie Lui creava con essa (Pr. 8,27). E’ un aspetto affascinante, dialogico, personale di Dio. Un aspetto per un verso gioioso, di allegria, di festa. E dall’altro lato è un aspetto agapico, di amore, di esuberanza di Dio, della sua voglia di donare. Ha la caratteristica della gioia divina che invita, che organizza banchetti, dove avviene l’incontro. … E’ una compagnia di Dio intellegibile, capace di presentare e presentarsi nelle forme dell’architetto privilegiato (Pr. (,30), è l’artista che trova il suo senso nel creare attrattiva, che coinvolge tutti i sensi e tutta l’intelligenza della creatura.
Se il cuore è al centro della persona umana, allora è attraverso il cuore che l’uomo entra in relazione con tutto ciò che esiste. (Teofane il Recluso).
L’esame di coscienza – Per vivere da redenti
Lo Spirito Santo rende partecipe l’uomo della vita di Dio, lo unisce alla vita divina dischiudendogli l’Amore che esiste tra le Persone trinitarie.
Tutto ciò che è stato vissuto in assenza d’amore è assunto e bruciato dall’amore del Padre, in modo che può splendere trasfigurato, reso filiale, rivelato come la vera, perfetta immagine di Dio Padre.
Lo Spirito Santo supremo dono del Padre.
La carità si lascia negare, calpestare, umiliare, distruggere, ma sempre risuscita, rimane lì, umile, mite, senza interessi per sé, senza voglia di affermarsi, senza desiderio di un proprio spazio, di proprie forme di esistenza. … La carità ha così tanto di personale di Dio che nulla di creaturale la può distruggere. … La carità è la forma di intelligenza più alta e la luce dell’intelletto.
… “essere ricordati dal Signore e lo stesso che “essere in paradiso” e ciò significa essere nella memoria eterna e di conseguenza avere esistenza eterna e quindi ricordo eterno in Dio”. (Pavel A. Florenskij).
La liturgia nutre con la sua sapienza ecclesiale I ricordi della nostra memoria spirituale, quella memoria che si rende aperta all’anamnesis, alla memoria eterna.
Quanto più unifichi il tuo cuore per la ricerca di Lui, tanto più Egli è costretto dalla sua compassione e dalla sua bontà a venire a te e a riposare in te. … E quando vedrà il tuo zelo nel carcarlo, allora si manifesterà e apparirà a te, ti accorderà il suo aiuto e ti darà la vittoria liberandoti dai tuoi nemici. (Pseudo.Macario).
Il peccato ha illuso l’uomo promettendogli che, se si preoccuperà di se stesso e se si gestirà secondo la propria volontà, vivrà, si affermerà. Ma questo inganno del tentatore è diventato il cimitero dell’umanità.
L’amore è una sorpresa, altrimenti non è amore.
Per vedersi nella realtà e nella verità, bisogna chiederlo allo Spirito Santo e Lui ci riporterà a Cristo, che è l’unico a poterci dire come ci vede, perché ci guarda in modo tale da non esitare a dare la propria vita per recuperarci alla vita.
La Sapienza è quella intelligenza agapica comunicata al creato per nutrire la nostra memoria con la memoria di Dio, che è reale ed efficace.
La Sapienza divina è un dono, è una carità di Dio verso gli uomini, è un gesto di pedagogia del Signore pieno della sua tenerezza per noi per proteggerci dagli astrattismi, ma che ci offre la possibilità di pensare il mistero dell’uomo, il mistero della vita, il mistero della storia, il mistero stesso di Dio in modo sapienziale, cioè sempre unito alla vita, quella vita che rimane, che non muore.
Nella Pasqua tutte le notti, le mancanze, le assenze, i vuoti, tutto ciò che è stato vissuto sulla base di un principio di autoaffermazione-cioè nella menzogna, nell’illusione e nella morte-viene rivisitato, illuminato, pulito, rivestito, assunto da Cristo, Dio uomo. Tutto ciò che sanguinava adesso brilla come la neve al sole, tutto ciò che era scarlatto adesso traluce di un biancore che nessun lavandaio può riprodurre. … Quando Dio crea l’universo, la Sapienza già era con Luie Lui creava con essa (Pr. 8,27). E’ un aspetto affascinante, dialogico, personale di Dio. Un aspetto per un verso gioioso, di allegria, di festa. E dall’altro lato è un aspetto agapico, di amore, di esuberanza di Dio, della sua voglia di donare. Ha la caratteristica della gioia divina che invita, che organizza banchetti, dove avviene l’incontro. … E’ una compagnia di Dio intellegibile, capace di presentare e presentarsi nelle forme dell’architetto privilegiato (Pr. (,30), è l’artista che trova il suo senso nel creare attrattiva, che coinvolge tutti i sensi e tutta l’intelligenza della creatura.
Se il cuore è al centro della persona umana, allora è attraverso il cuore che l’uomo entra in relazione con tutto ciò che esiste. (Teofane il Recluso).
Bisogna guardarsi con il cuore per vedersi nell’insieme, in tutto ciò che si è.
Quando la persona fa l’esame d
Bisogna guardarsi con il cuore per vedersi nell’insieme, in tutto ciò che si è.
Quando la persona fa l’esame di coscienza, compie un atto di preghiera in cui, invocando lo Spirito Santo, attivando l’intelligenza del cuore, lo sguardo d’insieme, contempla il proprio vissuto: i gesti, gli atti, i pensieri, i sentimenti, il valore, le sue relazioni – sullo sfondo della memoria e dei ricordi precisi di come Cristo lo vede nel suo amore pasquale. … Con l’esame di coscienza, la persona scopre i vuoti, le mancanze, cioè la vita in assenza di Dio.
L’esame di coscienza è ascoltare il cuore … Ma è impossibile ascoltare il cuore senza che lui ci ricordi dello Spirito Santo, del Signore che dà la vita.
L’esame di coscienza è un dialogo puramente religioso dove si esplicita la fede del credente, la sua relazione con Dio, il suo primato, dove il nostro silenzio è ascolto, un ascolto con una caratteristica cultuale, in quanto avviene nella giusta posizione dell’uomo di fronte al suo Signore.
Nell’esame di coscienza, scoprendo delle cose morte, delle assenze nell’amore, le apriamo al Signore consciamente, le raccontiamo a Lui, perché Lui nella pasqua ci ha raggiunti, come ha raggiunto Lazzaro nella tomba. Cristo chiama Lazzaro fuori dalla tomba …. Lazzaro esce fuori dalla tomba perché Cristo vi entra. Non c’è buio, morte, notte così fitta, peccati così orribili dove il Signore non sia già penetrato per aprire queste realtà a Lui.
La persona non è mai un concetto, un’astrazione, ma sempre un volto.
Rupnik – Ed. Lipa
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