venerdì 20 dicembre 2013

davanti al bambino, l’anima si placa nel perdono

S. NATALE 2013
Mi inginocchio e mi basta.
Se mi inginocchio davanti al bambino,
l’anima si placa nel perdono
e subito mi ritrovo fratello di ognuno.
Se mi inginocchio
l’ideale mi si accosta e l’amore,
come vento d’aprile,
m’accarezza il cuore bruciato.
Se mi inginocchio … mi offro.



IN GINOCCHIO “
di don Primo Mazzolari

Prostrati lo adorarono”
(Mt 2,11)

È inutile e indisponente che cominciamo le nostre riflessioni sul Natale col solito: Questo Natale ...
Questo Natale è come tutti gli altri Natali, i Natali che sono passati, i Natali che verranno: un gran dono fatto a povera gente.
Povera gente quella di tanti anni fa, quando Gesù nacque dalla Vergine nella stalla di Betlemme, povera gente quella che venne dopo.
Povera gente i pastori di Betlemme, i magi d' Oriente, Cesare Augusto, Erode, i sommi sacerdoti.
Povera gente sempre, anche se mutano gli imperi, le civiltà, le economie; anche se siamo potenti sul cielo, sulla terra e sul mare ...
In questo inguaribile contrasto tra noi e il dono è la sostanza del Natale, il suo divino significato, il suo mistero che nascosto nei secoli, si svela di anno in anno , di giorno in giorno, di momento in momento, perché il Cristo viene sempre, ed è l’amore, cui non ripugna scaldarsi nella carne di questa povera umanità.
I Natali che verranno, a distanza di secoli e di millenni, troveranno l'uomo sempre così povero, forse un po’ meno brutto di oggi , ma sempre così povero,sempre così lontano da ciò che vorrebbe essere per far degna accoglienza a colui che viene.
Ma le accoglienze, grazie a Dio,non si ragionano . E quand’anche ragionassi sopra la mia indegnità per tutto un Avvento, camminerei forse più spedito verso il Natale? O non mi prenderebbe piuttosto la tentazione disperata di barricarmi nella mia miseria, appunto perché con la sola ragione divento ancor più vergognoso di me stesso e ancor più incapace di credere e di abbandonarmi alla pietà?
In questo Natale voglio ancor meno confrontarmi col Signore e ancor meno ragionare sulla distanza,appunto perché mi sento tanto povero e tanto immeritevole del dono.
Mi inginocchio e mi basta : non per capire, non per credere,non per assolvermi, ma per essergli più vicino con tutta la mia miseria ; per far cumulo con tutta la mia miseria su di lui.
Mettiamoci tutti in ginocchio. Anche se il gesto ci spiace, anche se non abbiamo la grazia della fede.
Oggi crediamo tutti, perché se siamo arrivati fin qui,se abbiamo resistito alla disperazione,se nonostante quello che soffriamo e vediamo soffrire siamo rimasti legati alla vita, al dovere ,al sacrificio, a qualche cosa di più alto dell’uomo, è certo che abbiamo una fede e che siamo già in ginocchio davanti a Qualcuno.
Davanti a chi?
Non ho fretta di dargli un nome o un volto: so che è un Bambino: il Bambino del presepio.
Perché solo lui è sempre “da principio “, mentre noi volgiamo rapidamente e irreparabilmente alla fine.
Perché solo lui è la novità,mentre noi,dopo un breve salire, siamo in continuo declino.
Tra i cupi bagliori dell’odio, tutti abbiamo bisogno di vedere un Bambino, che ravvivi davanti ai nostri occhi sperduti il significato e il valore della vita, che ci aiuti a viverla in bontà.
Siamo giovani e meno giovani e ci sentiamo già stanchi. Stanchi di camminare e di battere il passo, di soffrire e di veder soffrire ... Stanchi dei nostri amori che non ci colmano il cuore, dei nostri ideali che impallidiscono nelle lontananze del sogno. Siamo giovani e meno giovani ,ma l’odio e lo sconforto che ci sono nell’aria ci vengono addosso urlando tremendamente le loro canzoni rauche e disumane. Ma se mi inginocchio davanti al Bambino , l’anima si placa nel perdono e subito mi ritrovo fratello di ognuno.
Se mi inginocchio davanti al Bambino , l’ideale mi si accosta e l’amore come vento di aprile, mi accarezza il cuore bruciato.
Se mi inginocchio davanti al bambino mi offro.
E chi si offre è sempre giovane .
Ecco , sono in ginocchio davanti a un Bambino nudo e senza casa.
La fame di benessere che mi rode e che mi mette alla mercè del primo che ha una manata di soldi , mi appare criminale.
Povero Bambino ‘
Se dalla nostra adorazione riusciremo ad alzarci un po’ meno feroci , il nostro Natale sarà buono e umano.
Buon natale

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