Mi inginocchio e mi basta.
Se mi inginocchio davanti al bambino,
l’anima si placa nel perdono
e subito mi ritrovo fratello di ognuno.
Se mi inginocchio
l’ideale mi si accosta e l’amore,
come vento d’aprile,
m’accarezza il cuore bruciato.
Se mi inginocchio … mi offro.
“ IN
GINOCCHIO “
di
don Primo Mazzolari
“Prostrati
lo adorarono”
(Mt
2,11)
È
inutile e indisponente che cominciamo le nostre riflessioni sul
Natale col solito: Questo Natale ...
Questo
Natale è come tutti gli altri Natali, i Natali che sono passati, i
Natali che verranno: un gran dono fatto a povera gente.
Povera
gente quella di tanti anni fa, quando Gesù nacque dalla Vergine
nella stalla di Betlemme, povera gente quella che venne dopo.
Povera
gente i pastori di Betlemme, i magi d' Oriente, Cesare Augusto,
Erode, i sommi sacerdoti.
Povera
gente sempre, anche se mutano gli imperi, le civiltà, le economie;
anche se siamo potenti sul cielo, sulla terra e sul mare ...
In
questo inguaribile contrasto tra noi e il dono è la sostanza del
Natale, il suo divino significato, il suo mistero che nascosto nei
secoli, si svela di anno in anno , di giorno in giorno, di momento in
momento, perché il Cristo viene sempre, ed è l’amore, cui non
ripugna scaldarsi nella carne di questa povera umanità.
I
Natali che verranno, a distanza di secoli e di millenni, troveranno
l'uomo sempre così povero, forse un po’ meno brutto di oggi , ma
sempre così povero,sempre così lontano da ciò che vorrebbe essere
per far degna accoglienza a colui che viene.
Ma
le accoglienze, grazie a Dio,non si ragionano . E quand’anche
ragionassi sopra la mia indegnità per tutto un Avvento, camminerei
forse più spedito verso il Natale? O non mi prenderebbe piuttosto la
tentazione disperata di barricarmi nella mia miseria, appunto perché
con la sola ragione divento ancor più vergognoso di me stesso e
ancor più incapace di credere e di abbandonarmi alla pietà?
In
questo Natale voglio ancor meno confrontarmi col Signore e ancor meno
ragionare sulla distanza,appunto perché mi sento tanto povero e
tanto immeritevole del dono.
Mi
inginocchio e mi basta : non per capire, non per credere,non
per assolvermi, ma per essergli più vicino con tutta la mia miseria
; per far cumulo con tutta la mia miseria su di lui.
Mettiamoci
tutti in ginocchio. Anche se il gesto ci spiace, anche
se non abbiamo la grazia della fede.
Oggi
crediamo tutti, perché se siamo arrivati fin qui,se abbiamo
resistito alla disperazione,se nonostante quello che soffriamo e
vediamo soffrire siamo rimasti legati alla vita, al dovere ,al
sacrificio, a qualche cosa di più alto dell’uomo, è certo che
abbiamo una fede e che siamo già in ginocchio davanti a Qualcuno.
Davanti
a chi?
Non
ho fretta di dargli un nome o un volto: so che è un Bambino: il
Bambino del presepio.
Perché
solo lui è sempre “da principio “, mentre noi volgiamo
rapidamente e irreparabilmente alla fine.
Perché
solo lui è la novità,mentre noi,dopo un breve salire, siamo in
continuo declino.
Tra
i cupi bagliori dell’odio, tutti abbiamo bisogno di vedere un
Bambino, che ravvivi davanti ai nostri occhi sperduti il significato
e il valore della vita, che ci aiuti a viverla in bontà.
Siamo
giovani e meno giovani e ci sentiamo già stanchi. Stanchi di
camminare e di battere il passo, di soffrire e di veder soffrire ...
Stanchi dei nostri amori che non ci colmano il cuore, dei nostri
ideali che impallidiscono nelle lontananze del sogno. Siamo giovani e
meno giovani ,ma l’odio e lo sconforto che ci sono nell’aria ci
vengono addosso urlando tremendamente le loro canzoni rauche e
disumane. Ma se mi inginocchio davanti al Bambino ,
l’anima si placa nel perdono e subito mi ritrovo fratello di
ognuno.
Se
mi inginocchio davanti al Bambino , l’ideale mi si
accosta e l’amore come vento di aprile, mi accarezza il cuore
bruciato.
Se
mi inginocchio davanti al bambino mi offro.
E
chi si offre è sempre giovane .
Ecco
, sono in ginocchio davanti a un Bambino nudo e senza
casa.
La
fame di benessere che mi rode e che mi mette alla mercè del primo
che ha una manata di soldi , mi appare criminale.
Povero
Bambino ‘
Se
dalla nostra adorazione riusciremo ad alzarci un po’ meno feroci ,
il nostro Natale sarà buono e umano.
Buon
natale
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