domenica 1 dicembre 2013

A questo modo anche noi rischiamo di essere uomini a una sola dimensione.


I domenica di Avvento
Di fronte al futuro
Isaia 2,1-5; Salmo 121; Romani 13,11-14; Matteo 24,37-44

da: Luigi Pozzoli, L'acqua che io vi darò
Edizioni Paoline 2004, pg 9-12



Quello che abbiamo detto definisce in larga misura anche il nostro atteggiamento di fronte al futuro.
E' un futuro che, anche in questi momenti particolarmente turbati, 
abbiamo la presunzione di saper calcolare.
L'uomo di scienza, capace 
di manipolare qualsiasi cosa, 
di condizionare perfino la nascita degli uomini determinandone i tratti umani, 
è considerato il grande conoscitore del futuro; 
il sociologo, in particolare, si ritiene capace di preannunciare gli eventi.
Nella vita privata ci cauteliamo di fronte al futuro 
con assicurazioni, pensioni, garanzie varie: 
potrà esserci qualche imprevisto, 
ma intanto cerchiamo di confidare nelle nostre previsioni. 
A questo modo anche noi rischiamo di essere uomini a una sola dimensione.

C'è infatti una cosa che forse non centra mai nel futuro da noi ipotizzato: 
non è presente come evento significativo e decisivo: 
il nostro incontro con il Signore.
Ci diciamo cristiani: ma chi di noi ci pensa? 
Non sappiamo quando questo incontro avverrà; 
ma è certo, dice il vangelo, che avverrà.
Per questo è importante vegliare. 
"Vegliate dunque perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà", 
ammonisce Gesù.

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