Il povero, cammino d'unità
...Egli ci manda, con la potenza del suo Spirito,
per essere con i poveri,
camminare con i poveri,
stare sempre con loro,
e non solo venire a trovarli di tanto in tanto,
per migliorare le loro condizioni di vita,
non solo, sebbene ciò sia importante, per impartire loro degli insegnamenti teorici e ideologici,
ma per vivere un rapporto autentico con loro, un'alleanza.
Egli non vuole che abbiamo paura;
egli vuole che abbandoniamo le nostre sicurezze
di santità, di potere e di sapere
perché possiamo aprire loro le nostre case per andare a vivere nel loro quartiere
e per diventare con loro un corpo, una comunità, una comunione,
per diventare con loro Chiesa di Gesù Cristo in modo più veritiero.
È così che noi cresceremo insieme, in nome di Gesù, nella libertà,
a dispetto delle tirannie e dell'oppressione;
noi costruiremo insieme delle comunità di riconciliazione,
dove ognuno troverà il suo posto,
dove gli uomini e le donne potranno cooperare fra loro, nel rispetto e nell'amore delle loro differenze,
e dove le famiglie cristiane potranno accrescersi ed espandersi nell'amore.
JEAN VANIER
L'impegno ci spinge più in là: verso qualcuno che resti anche quando noi passiamo; verso qualcuno che ci prende in mano il cuore, se il cuore non regge al salire. (Don Primo Mazzolari) fissare a memoria le parole di Paolo: “Cristo ci ha liberati perché restassimo liberi; state dunque saldi e non lasciatevi imporre di nuovo il giogo della schiavitù” (Gal 5,1).
venerdì 6 dicembre 2013
Egli non vuole che abbiamo paura; egli vuole che abbandoniamo le nostre sicurezze di santità, di potere e di sapere
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