domenica 7 luglio 2013

sconveniente cercare la propria felicità in qualsiasi bene materiale, mentre può essere pienamente soddisfatta dal bene che possiede in se stessa...


L'istruzione ci fa superare le condizioni sfavorevoli, contrarie alla felicità, facendoci riprendere coscienza della nostra dignità attraverso la ricerca della Sapienza che ci illumina perchè possiamo conoscere noi stessi nella vertà della nostra natura.
 Ho letto  queste riflessioni nel Didascalicon di Ugo di San Vittore al Libro uno nel paragrafo 1:

La Sapienza divina illumina l’uomo, affinché possa conoscere se stesso:
egli rimarrebbe simile alle altre creature,
se non riuscisse a comprendere di essere stato creato superiore a tutte.
L’anima immortale, illuminata dalla divina Sapienza,
si rivolge verso la sua causa prima e
comprende quanto sia sconveniente
cercare la propria felicità in qualsiasi bene materiale,
mentre può essere pienamente soddisfatta dal bene che possiede in se stessa...
Questa è dunque la grande dignità del nostro essere,
che tutti in ugual misura naturalmente possediamo,
ma della quale non tutti siamo ugualmente coscienti.
L’anima, stordita dalle passioni del corpo e
trascinata verso il mondo esterno dalle forme delle realtà sensibili,
perde coscienza di se stessa
e, non ricordando di essere mai stata diversa,
finisce per credere che non esista null’altro
se non questo mondo visibile.
L’istruzione rimedia a questa condizione sfavorevole,
aiutandoci a riprendere coscienza del nostro vero essere e
convincendoci a non cercare nel mondo esterno ciò
che possiamo trovare in noi stessi.
Per tali motivi la consolazione più grande della vita è
la ricerca della sapienza:
chi la trova è fortunato e chi la possiede gode la felicità.

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