sabato 13 luglio 2013

tirar su un edificio non è cantare una canzone, è una faccenda molto più seria


 Poesia di Nazim Hikmet
Nel sangue e nel sudore

I muratori cantano,
cantando sembra più facile.
Ma tirar su un edificio
non è cantare una canzone,
è una faccenda molto più seria.

Il cuore dei muratori
è come una piazza in festa;
c'è un vocio, canzoni e risa.
Ma un cantiere non è una piazza in festa:
c'è polvere e terra, fango e neve.

Spesso le mani sanguinano,
il pane non sempre è fresco,
al posto del tè c'è acqua,
qualche volta manca lo zucchero,
non tutti qui sono eroi,
e gli amici non sempre sono fedeli.

Tirar su un edificio
non è cantare una canzone.
Ma i muratori son gente cocciuta.

E l'edificio vien su, vien su,
sempre più in alto
e più in alto s'arrampica.

Alla finestra del primo piano
stanno già vasi di fiori,
e sopra il tetto del garage
gli uccelli sulle ali già portano il sole.
In ogni trave c'è un battito di cuore,
in ogni pietra.

E l'edificio vien su, vien su,
magnifico, cresce
nel sangue e nel sudore.

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