domenica 17 febbraio 2013

Come un jolly buttato sul tavolo, a tradimento, durante una partita di carte

«Prima della mia conversione non sopportavo che si pronunciasse la parola “Dio”: 
la consideravo come un jolly buttato sul tavolo, a tradimento, durante una partita di carte. 
Mi suonava come un modo per evitare i problemi e misconoscere la tragedia della vita. 
Egli non abolisce il dramma dell’esistenza ma lo compie. 
Distrugge ogni nostro idolo e ci riporta al dramma dell’”amore forte come la morte”? 
È necessario che i credenti riconoscano tale dramma e vivano il secondo comandamento, il quale ci domanda di non pronunciare invano il nome di Dio. 
I non credenti potranno intenderlo meglio».
Fabrice Hadjadj

Nessun commento:

Posta un commento