Per
aiutarci a comprendere il grande dramma che il Signore Gesù sta per
vivere
– quello del tradimento –
la liturgia pone il tremendo
atto di Giuda in assoluto contrasto con il tenerissimo gesto di Maria
di Betania.
Questa donna – ben familiare a Gesù –"sei
giorni prima della Pasqua" (Gv
12,1)
intuisce nel suo Signore - di cui conosce l’affetto per lei e
non solo per lei - qualcosa di imminente e di terribile.
Forte della
sua intuizione Maria esterna ciò che sta per accadere con un gesto
di sconfinato e pervasivo amore che si incontra con la docile
accoglienza di Gesù ma si scontra con l’invadenza di Giuda:
"Perché?…" (Gv
12,5).
Il
commento apparentemente sensato di Giuda in realtà rompe l’incanto
di quell’amore che si sta manifestando come abbraccio totale che
parte dalla punta dei piedi di Gesù e arriva alla cima dei capelli
di Maria: «cosparse i piedi di Gesù e li asciugò coi
suoi capelli» (Gv 12,3). Giuda
tradisce questo mistero d’amore in atto il cui profumo "riempì
tutta la casa"… ma non il
cuore di Giuda "che era ladro" (Gv
12,6)… e la radice di questo suo difetto sta nel suo essere
invadente: impudicamente viola l’intimità altrui e vuole misurare
il cuore degli altri.
Maria
di Betania apre l’ultimo scorcio di cammino verso Pasqua.
Con lei e
in lei la Chiesa pone la giusta cornice ai fatti così duri che
stanno per accadere: nonostante le apparenze – nonostante la
volontà degli uomini – il vero scenario della Passione è quello
di un' immensa tenerezza e di una intramontabile amicizia. Etty
direbbe con una punta di sgomento: «Eh sì, noi donne, noi
stupide, idiote, illogiche donne, noi cerchiamo il Paradiso e
l’Assoluto. E col mio cervello, col mio eccellente cervello, io so
bene che l’assoluto non esiste, che ogni cosa è relativa e
infinitamente sfumata e in perpetuo movimento, e proprio per questo è
così interessante e seducente ma anche così dolorosa. Noi donne
vogliamo eternarci nell’uomo» (63).
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