venerdì 11 aprile 2014

Il terrore è un sentimento terribile per ogni creatura e non solo per gli esseri umani


Due volti per una medesima testimonianza: 
Geremia e Gesù, 
il terrore e la fiducia. 
Il profeta del conflitto aperto non esita a confessare: 
«Terrore all’intorno!» (Ger 20,3), 
mentre il Signore Gesù – Messia scomodo e in-comprensibile – 
non esita a sfuggire «dalle loro mani» (Gv 10,39). 
Attorno a Geremia come attorno al Signore Gesù la minaccia si fa sempre più forte: 
«portarono pietre per lapidarlo» (Gv 10,31). 
Il terrore è un sentimento terribile per ogni creatura e non solo per gli esseri umani. 
Esso è legato 
all’essenza stessa della creaturalità, 
alla coscienza del proprio limite e 
alla consapevolezza che altri o altro – dall’esterno – potrebbero attentare alla vita.
Come trasformare il terrore in fiducia? 
Una domanda e ben più di una domanda che ha attraversato la vita di Etty richiedendole una risposta sempre più adeguata e autentica: 
«Di nuovo arresti, terrore, campi di concentramento, sequestri di padri sorelle e fratelli. Ci si interroga sul senso della vita, ci si domanda se essa abbia ancora un senso: ma per questo bisogna vedersela esclusivamente con se stessi, con Dio. Forse ogni vita ha il proprio senso, forse ci vuole una vita intera per riuscire a trovarlo» (48)
Una quaresima con Etty

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