lunedì 7 aprile 2014

Con queste parole ci viene svelato il nome proprio della castità: il non avere paura nemmeno davanti alla morte.


Il castigo «ti spaccherà in due» (Dn 13, 55.59) con cui Daniele punisce ciascuno degli anziani «invecchiati nel male» (Dn 13, 52) non è altro che il modo per evidenziare il delitto di questi uomini che, nonostante tutte le apparenze , non hanno «il dono dell’anzianità» (Dn 13, 50) ma sono inadeguati a se stessi e perfino rabbiosi per una giovinezza che non hanno più fino ad inventarne una da condannare: «quindi è entrato da lei un giovane che era nascosto, e si è unito a lei» (Dn 13, 57). Noi sappiamo che nessun giovane si è introdotto nel giardino di Susanna, ma dobbiamo riconoscere, al contempo, che i due vecchi si erano nascosti nell’intento di far finta di essere giovani nell’intimità come fanno finta di essere anziani davanti al popolo: spaccati in due non potranno che essere spaccati in due.
Ma Daniele salvando Susanna conclude: «così facevate con le donne di Israele ed esse per paura si univano a voi» (Dn 13,57). Con queste parole ci viene svelato il nome proprio della castità: il non avere paura nemmeno davanti alla morte. E il Signore Gesù non esita ad affermare per negare al contempo svelando il tranello sempre in agguato nel cuore ipocrita dell’uomo – nel nostro cuore - «nella vostra Legge sta scritto che la testimonianza di due persone è vera» (Gv 8,17). Ma attenzione bisogna avere prima le due "persone" che abbiano raggiunto questa "personalità" sempre unica. Bisogna aver raggiunto l’anzianità del giovane Daniele e l’abbandono fedele alla verità di se stessa davanti a Dio della casta, libera e sovrana Susanna: «Dio eterno che conosci i segreti, che conosci le cose prima che accadano, tu lo sai…» (Dn 13,42-43).
Per certi aspetti Etty ha condiviso – solidale col suo popolo e con tanti altri – quella tristissima processione che conduceva Susanna al supplizio. E non possiamo che ammirare anche in Etty – e attraverso di lei in tanti altri – una sorta di accoglienza del reale: «il letto traballa come una nave nella tempesta. E di notte ci sono topi che attaccano le provviste e i letti in una situazione un poco inquietante» (30) eppure nessun moto di ribellione verso Dio ma l’accoglienza piena e coraggiosa del fatto che «tutto avviene proprio secondo leggi imperscrutabili».
Una quaresima con Etty

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