Il
castigo «ti spaccherà in due» (Dn
13, 55.59) con cui Daniele punisce ciascuno degli anziani
«invecchiati nel male» (Dn
13, 52) non è altro che il modo per evidenziare il delitto di questi
uomini che, nonostante tutte le apparenze , non hanno «il
dono dell’anzianità» (Dn 13,
50) ma sono inadeguati a se stessi e perfino rabbiosi per una
giovinezza che non hanno più fino ad inventarne una da condannare:
«quindi è entrato da lei un giovane che era nascosto, e
si è unito a lei» (Dn 13, 57).
Noi sappiamo che nessun giovane si è introdotto nel giardino di
Susanna, ma dobbiamo riconoscere, al contempo, che i due vecchi si
erano nascosti nell’intento di far finta di essere giovani
nell’intimità come fanno finta di essere anziani davanti al
popolo: spaccati in due non potranno che essere spaccati in due.
Ma
Daniele salvando Susanna conclude: «così facevate con le
donne di Israele ed esse per paura si univano a voi» (Dn
13,57). Con queste parole ci viene svelato il nome proprio della
castità: il non avere paura nemmeno davanti alla morte. E il Signore
Gesù non esita ad affermare per negare al contempo svelando il
tranello sempre in agguato nel cuore ipocrita dell’uomo – nel
nostro cuore - «nella vostra Legge sta scritto che la
testimonianza di due persone è vera» (Gv
8,17). Ma attenzione bisogna avere prima le due "persone"
che abbiano raggiunto questa "personalità" sempre unica.
Bisogna aver raggiunto l’anzianità del giovane Daniele e
l’abbandono fedele alla verità di se stessa davanti a Dio della
casta, libera e sovrana Susanna: «Dio eterno che conosci i
segreti, che conosci le cose prima che accadano, tu lo sai…» (Dn
13,42-43).
Per
certi aspetti Etty ha condiviso – solidale col suo popolo e con
tanti altri – quella tristissima processione che conduceva Susanna
al supplizio. E non possiamo che ammirare anche in Etty – e
attraverso di lei in tanti altri – una sorta di accoglienza del
reale: «il letto
traballa come una nave nella tempesta. E di notte ci sono topi che
attaccano le provviste e i letti in una situazione un poco
inquietante» (30)
eppure
nessun moto di ribellione verso Dio ma l’accoglienza piena e
coraggiosa del fatto che «tutto
avviene proprio secondo leggi imperscrutabili».
Una quaresima con Etty
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