mercoledì 26 marzo 2014

19° giorno Come per Etty anche a noi si pone –soprattutto nel momento storico che viviamo di grandi cambiamenti e di grandi ma sempre più fragili speranze – la scelta umile di non pensare a noi stessi ma a quel minimo ruolo di "collegamento" tra epoche diverse per essere realmente capaci di Tradizione.


Il monito del Deuteronomio è chiaro e preciso: «le insegnerai ai tuoi figli e ai figli dei tuoi figli» (Dt 4, 9) e, da parte sua, il Signore Gesù ci invita a portare a «compimento» (Mt 5, 17) la vocazione di essere come anelli di una Tradizione vivendo fino in fondo – come lui – una doppia fedeltà: a ciò che viene prima di noi «la Legge e i Profeti» (Mt 5, 17) e a ciò che verrà dopo di noi. Una simile fedeltà esige una grande responsabilità nel vivere il "qui ed ora" manifestando nella nostra personale aderenza al reale quale sia «la vostra saggezza e la vostra intelligenza agli occhi dei popoli» (Dt 4, 6).
Come per Etty anche a noi si pone –soprattutto nel momento storico che viviamo di grandi cambiamenti e di grandi ma sempre più fragili speranze – la scelta umile di non pensare a noi stessi ma a quel minimo ruolo di "collegamento" tra epoche diverse per essere realmente capaci di Tra-dizione. La sfida è essere sempre di più persone che non si lasciano «sfuggire dal cuore» (Dt 4, 9) neanche uno «iota» (Mt 5, 9) per poter trasmettere ai "nostri figli" un tesoro in umanità e sapienza impreziosito dalla nostra frequentazione e pratica e non, invece, impoverito dalla nostra noia.
Una Quaresima con Etty

Nessun commento:

Posta un commento