giovedì 19 settembre 2013

O buon Gesù, abbi pietà di questo misero. Mostrati a me che ardentemente ti desidero; dammi un rimedio per la mia ferita.

O anima mia, desisti dall’amore di questo mondo e sciogliti nell’amore di Cristo, affinché ti sia sempre dolce parlare, leggere, scrivere di Lui, pensare a lui, pregarlo e sempre lodarlo. O Dio, la mia anima, consacrata a Te, desidera vederTi! Grida a te da lontano. Brucia in te e langue nel tuo amore. O amore che mai viene meno, tu mi hai vinto! O eterna dolcezza e bellezza, Tu hai ferito il mio cuore, ed ora io, vinto e ferito, soccombo. Per la gioia a malapena vivo e quasi muoio; perché non posso sopportare la dolcezza di così grande Maestà in questa carne, che dovrà imputridire. Davvero tutto il mio cuore, fissato nel desiderio di Gesù, si trasforma in un fuoco d’amore ed è incorporato in un’altra gioia e in un’altra forma. O buon Gesù, abbi pietà di questo misero. Mostrati a me che ardentemente ti desidero; dammi un rimedio per la mia ferita. Non mi sento malato, ma languo nel tuo amore. Colui che ti ama, non perde tutti completamente; colui che ti segue non è pazzo. Sii tu, allora, nel frattempo, la mia Gioia, il mio Amore, il mio Desiderio, finché potrò vedere Te, o Dio degli Dei, in Sion. La carità è davvero la più nobile delle virtù, la più eccellente e dolce, che unisce l’Amato all’amante, e eternamente sposa Cristo all’anima eletta. Essa restaura in noi l’immagine dell’altissima Trinità, e rende la creatura più simile al Creatore. O dono d’amore, quanto esso vale davanti ad ogni altra cosa, dato che contende il più alto grado agli angeli! Davvero, più amore un uomo riceve in questa vita, più grande e più alto in cielo egli sarà. O gioia singolare dell’amore eterno, che rapisce tutti i Suoi verso il cielo sopra tutte le cose terrene, legandoli con i vincoli della virtù! (Richard Rolle, The Fire of Love).

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