martedì 30 luglio 2013

il disgusto non metta radici nel suo cuore. Non basta che il seme germini e produca i suoi frutti; bisogna provvedere a che questi frutti non siano amari. L’amarezza minaccia tutto ciò che fiorisce. L’amarezza è il verme che consuma ogni forma di vita


Eloi Leclerc, La sapienza di un povero
L’ultima stella - cap. 3

Pochi giorni dopo, Francesco n’ebbe rimorso.
E per dimostrare a sorella Chiara che non la dimenticava e che era sensibile al suo cenno, le inviò frate Leone.
Allorché Chiara vide venire frate Leone, si affrettò a chiedergli:
- Come sta il nostro Padre?
- Il nostro Padre - rispose Leone - soffre sempre molto degli occhi, dello stomaco e del fegato malati. Ma il suo vero male è dell’anima.
Tacque un istante Leone e poi riprese:
- Il nostro Padre ha smarrito il senso della gioia, d’ogni gioia. Egli stesso ci dice che l’anima sua è amara.
Deh, se sapessero il male che gli fanno coloro che tradiscono il suo ideale! La sua stessa vita ne è minacciata.
- Sì, il nostro Padre è in pericolo - soggiunse Chiara. - Ma la mano di Dio lo assiste e lo guida. Dio vuole purificarlo, ne sono certa, come l’oro nella fornace.
Egli tornerà a noi, più splendido del sole. L’avvento del Signore nell’anima sua è più certo dell’aurora sulla terra. Ma noi dobbiamo assisterlo e sostenerlo nel corso di questa prova terribile, perché il disgusto non metta radici nel suo cuore. Non basta che il seme germini e produca i suoi frutti; bisogna provvedere a che questi frutti non siano amari. L’amarezza minaccia tutto ciò che fiorisce. L’amarezza è il verme che consuma ogni forma di vita. Il pericolo è questo, frate Leone. Io credo che se il nostro Padre potesse venire qui a trascorrervi qualche giorno, ne avrebbe un gran beneficio. Adoperatevi, vi prego, a strapparlo dalla sua solitudine.

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