mercoledì 13 marzo 2013

l’orazione risolve tutto, ti insegna tutto

Prega in un modo o nell’altro, ma prega sempre, e non turbarti per nessun motivo; sii spiritualmente lieto e tranquillo: l’orazione risolve tutto, ti insegna tutto. Ricorda poi quello che dicono sulla potenza dell’orazione i santi Giovanni Crisostomo e Marco l’Atleta. Il primo assicura che l’orazione, sebbene offerta da noi peccatori, immediatamente purifica. Il secondo dice: “Pregare in qualche modo è nostra facoltà, ma pregare perfettamente è un dono della grazia”. Pertanto offri a Dio quanto è nelle tue facoltà; dapprima offrigli almeno la quantità: questa ti è possibile; la forza divina subentrerà alle tue debolezze e l’orazione, arida e distratta forse, ma assidua e incessante, con la consuetudine diventerà una seconda natura e si farà pura, luminosa, ardente, perfetta. È da notare infine che se il tempo della tua vigilanza si prolungherà con l’orazione, è naturale che non ti resterà tempo non solo di peccare ma neanche per pensare a peccare. Vedi, ora, quanti profondi pensieri sono concentrati in questo saggio ammonimento: “Ama e fa’ quello che vuoi”, “prega e fa’ quello che vuoi”? Come tutto questo è gioioso e confortante per il peccatore, sopraffatto dalle proprie debolezze, gemente sotto il peso delle proprie passioni! L’orazione: è tutto quel che ci è dato come mezzo universale di salvezza e di perfezionamento spirituale. Né più né meno. Ma alla parola “orazione” è aggiunta una severa condizione: “pregate senza intermissione”, l’ammonimento del Verbo di Dio. Ne deriva che l’orazione mostra i suoi frutti e la sua massima potenza quando sia pronunciata di frequente e incessantemente; poiché, come si è detto, la frequenza dell’orazione dipende dalla nostra volontà, così come la purezza, il fervore e la perfezione dell’orazione sono un dono della grazia. E pertanto pregheremo il più spesso possibile, dedicheremo tutta la nostra vita all’orazione, anche se dapprima saremo distratti. Il frequente esercizio ci insegnerà l’attenzione, la quantità condurrà sicuramente alla qualità. “Per imparare a fare bene una cosa occorre farla il più spesso possibile”, disse un illuminato autore spirituale. (Racconti di un pellegrino russo)

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