L'impegno ci spinge più in là: verso qualcuno che resti anche quando noi passiamo; verso qualcuno che ci prende in mano il cuore, se il cuore non regge al salire. (Don Primo Mazzolari) fissare a memoria le parole di Paolo: “Cristo ci ha liberati perché restassimo liberi; state dunque saldi e non lasciatevi imporre di nuovo il giogo della schiavitù” (Gal 5,1).
martedì 12 marzo 2013
L’essenza del nostro migliore agire è dare, senza sempre e subito chiedere
Non c’è situazione avversa in cui non resti sempre qualche cosa da fare. L’essenza del nostro migliore agire è dare, senza sempre e subito chiedere. Questo si vede soprattutto nei rovesci, nel dolore. Allora il debole è sopraffatto e dubita. Ma se al dubbio non era arrivato prima, deve arrivarci per l’insuccesso? Come se la garanzia del proprio ideale si trovasse nel successo immediato! La storia procede per opera di coloro che, elaborato un profondo ideale, secondo le migliori esigenze di tutta la coscienza, vanno a infonderlo in mille modi nella realtà. E se ad es. la sfera civile non risponde immediatamente, un ideale vissuto può generare, invece di istituti sociali e di vittorie politiche o militari, atti morali, bontà e innalzamento della coscienza, opere d’arte, sentimenti e pensieri nuovi. Nella tendenza ad espandersi della coscienza morale si supera quello che avviene, in tempi di decadenza, quando si mira all’isolamento, e si recide dalla coscienza la socialità e l’arte. Darsi all’attività civile e sociale, tentare sempre, è fede che muove da noi; oltre l’eventuale delusione dell’attuale momento. È religioso non pensare alla propria morte; ed è religioso questo puro dare, questa fedeltà anche quando le cose tardano a disporsi come noi abbiamo pensato che fosse il meglio. Certe volte il momento diventa tragico, il mondo della forza e della quantità ci si rivolta contro; ed è allora che noi dobbiamo aver fede nella qualità come la vedova del Vangelo, che dà i due soldi, e ciò vale più della ricchezza. Con noi c’è il meglio di tutta la civiltà e l’umanità; per conservarle bisogna accrescerle; e perciò proprio oggi più che mai bisogna approfondire i nostri ideali, e tutta la nostra vita del cuore; farci più buoni e più aperti in ogni rapporto familiare e umano; lavorare col pensiero intensamente facendo più complesse, ricche, valide per i secoli le nostre filosofie, le nostre direttive, le nostre competenze, e continuare a cercare attivamente amici, che è lavoro paziente ed eterno. Le sconfitte passeranno nell’urto dei mesi o degli anni: il valore spirituale respirerà coi decenni e coi secoli, perché l’umanità (che è un tutto a cui è presente Dio) ricerca prima o poi e ritrova nel suo intimo il bene che noi, anche se oscuri ma persuasi, vi deponiamo. (Aldo Capitini, Aggiunta religiosa all’opposizione).
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