martedì 5 marzo 2013

E la Chiesa tentata come te nel deserto, la Chiesa segnata come te dalle piaghe, questa tua Chiesa come non creduta.

Ai nostri peccati non guardare, Signore: / 
siamo tutti ugualmente colpevoli: / 
per l’umanità di tuo Figlio, perdonaci. // 

Sappiamo che la tua passione, Gesù, / 
deve compiersi in noi, nella Chiesa, tuo corpo, / 
ma non sempre abbiamo la forza, Signore. // 
Sappiamo che è legge dell’innocente soffrire / 
e piangere come se non fosse pianto / 
e sperare anche contro speranza. // 
Uno è infermo e non riesce a guarire, / 
uno è tradito e non sa perdonare, / 
uno è perseguitato e non sa accettare. // 

Fanciulli a milioni muoiono di fame; / 
donne e madri a milioni piangono / 
i loro figli e fratelli in guerre assurde. // 
Terremoti e pestilenze e alluvioni / 
ci colpiscono ad ogni stagione / 
e uscire di casa è come andare alla guerra. // 
Il denaro vale più del sangue fraterno, / 
i beni contesi come fossimo nemici / 
e il potente vuole sempre maggiore potenza. // 
Il negro non è neppure uomo; / 
i figli in rivolta sempre più numerosi; / 
continenti interi rifiutano ogni fede. // 

E la Chiesa tentata come te nel deserto, / 
la Chiesa segnata come te dalle piaghe, / 
questa tua Chiesa come non creduta. // 

Signore, insegnaci a essere beati nel pianto, / 
aiutaci a essere miti e liberi, / 
donaci un cuore puro e pacifico. // 
Signore, risali con noi nella barca, / 
non lasciarci soli nella grande bufera, / 
comanda al mare di placarsi ancora. // 
Ascendiamo a Gerusalemme a dire / 
tutti insieme la preghiera dell’orto: / 
unica speranza tua è la nostra Pasqua, Signore. // 
Ai nostri peccati non guardare, Signore: / 
ma guarda alla fede della tua Chiesa, / 
abbi pietà del tuo popolo di poveri, o Dio. // 
(Paolo VI, Salmodia della penitenza).

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