Ho imparato a scrivere questi post per tempo pianificando così la loro pubblicazione.
Per questo anch'io me li ritrovo puntuali, ogni mattino, per la mia riflessione. Allora li leggo, li ripenso e traggo indirizzo per la giornata facendo attenzione che non diventino problema ma, contornati di mistero, siano fonte di continua ispirazione.
Versi di Guillevic dalla raccolta Paroi (Parete):
"Il mistero /
è ciò che non ha volume. //
Può avere una parete, /
ma gli occorre un'apertura /
verso il suo
territorio senza frontiera. //
Se no, non è un mistero, /
è un problema."
C'è molto da riflettere a partire da questi versi.
I tecnici (certi teologi?) amano i problemi, i poeti (e i mistici) sono più a casa loro con i misteri, da intendere non tanto né soprattutto come ciò che è incomprensibile, ma come ciò che è insondabile e in un certo senso inesauribile.
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