Il cristiano si aggrappa alla croce
e la croce abbraccia il cristiano,
ma ciò che è più sorprendente,
è l'abbraccio totalizzante, cioè per tutti,
tanto da stupire
- si legge in uno dei Vangeli -
persino un centurione che fa una vera professione di fede:
"Costui era veramente il Figlio di Dio"!
E chi non ha bisogno di aggrapparsi a qualcuno o a qualcosa per vivere?
Stolto è chi pensa di bastare a se stesso, in che modo potrebbe mai essere aggrappato a sé?
Persino San Pietro ha pensato di esserlo per ben tre volte,
ma poi ha pianto amaramente!
Siamo in buona compagnia allora,
soprattutto se ad essere compagno è il cosiddetto "Buon Ladrone",
uno dei due crocifissi insieme a Gesù.
È stato capace,
sbilanciandosi verso Cristo,
anche fisicamente, di essere il primo inquilino del Paradiso;
ha potuto farlo perché si è fidato, abbandonato, aggrappato.
Ci insegna
che la croce
"è un ponte sicuro verso la Resurrezione",
che il verbo "sperare"
va sempre coniugato al presente
quando si parla di fede, di carità, di sogni, di progetti,
che si può vivere da "risorti", anche i non credenti,
perché la Pasqua è per tutti.
Marco Pappalardo
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