L'impegno ci spinge più in là: verso qualcuno che resti anche quando noi passiamo; verso qualcuno che ci prende in mano il cuore, se il cuore non regge al salire. (Don Primo Mazzolari) fissare a memoria le parole di Paolo: “Cristo ci ha liberati perché restassimo liberi; state dunque saldi e non lasciatevi imporre di nuovo il giogo della schiavitù” (Gal 5,1).
lunedì 27 gennaio 2014
l’uomo che custodisce Dio nel segreto, un Dio che “va salvato” proprio perché lo si tiene nell’intimo del proprio cuore.
Un percorso di "spiritualità" per i giovani sulle tracce di Etty Hillesum
Etty non invoca consapevolmente il Dio di una particolare tradizione religiosa; il “suo” Dio è, semplicemente e immediatamente, il Dio che ciascuno porta al fondo della propria anima. Ciò che allora riappare è semplicemente l’uomo che custodisce Dio nel segreto, un Dio che “va salvato” proprio perché lo si tiene nell’intimo del proprio cuore. C’è dunque una parte della creatura più profonda e intangibile, una parte divina, che patisce senza subire violenza, che è Dio in noi. “Dentro di me c’è una sorgente molto profonda – scrive Etty – e in quella sorgente c’è Dio. A volte riesco a raggiungerla, più sovente essa è coperta di pietre e sabbia: allora Dio è sepolto. Allora bisogna dissotterrarlo di nuovo”.
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