domenica 26 gennaio 2014

Dio è qui, come una forza che circola ormai, che non sta fer­ma, come un lievito, un seme, un fermento.



Convertitevi. Noi interpretiamo co­me «pentitevi», mentre è l'invito a rivoluzionare la vita: cambiate lo­gica, spostatevi, non vedete dove vi porta questa strada? È l'offerta di un'opportunità: venite con me, di qua il cielo è più azzurro, il sole più caldo, le persone sono più sane, la vita più vera.
E subito aggiunge il motivo, il per­ché della conversione: il regno si è fatto vicino. Che cos'è il regno dei cieli, o di Dio? È la vita che fiorisce in tutte le sue forme, un'offerta di solarità. Il regno è di Dio, ma è per gli uomini, per una nuova archi­tettura del mondo e dei rapporti umani, per una terra come Dio la sogna.
Questo regno si è fatto vicino. È co­me se Gesù dicesse: tenete gli oc­chi bene aperti perché è successo qualcosa di importantissimo: Gi­ratevi verso la luce, perché la luce è già qui. Dio è qui, come una forza che circola ormai, che non sta fer­ma, come un lievito, un seme, un fermento.
Il Vangelo termina con la chiama­ta dei quattro pescatori e la pro­messa: vi farò pescatori di uomini.
Con che cosa, con quale rete pe­scheranno gli uomini?
Ascolta, qualcuno ha una cosa bel­lissima da dirti, così bella che ap­pare incredibile, così affascinan­te che i pescatori ne sono sedot­ti, abbandonano tutto, come chi trova un tesoro. La notizia bellis­sima è questa: la felicità è possi­bile e vicina. E il Vangelo ne pos­siede la chiave. E la chiave è que­sta: la nostra tristezza infinita si cura soltanto con un infinito a­more (Evangelii Gaudium).
Il Vangelo è la chiave: è possibile vi­vere meglio, per tutti, perché la sua parola risponde alle necessità più profonde delle persone. Perché quando è narrato adeguatamente e con bellezza sicuramente il Van­gelo risponde ai bisogni più profondi dei cuori e mette a di­sposizione un tesoro di vita e di a­more, che non inganna, che non delude.
Ermes Ronchi

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