domenica 22 settembre 2013

L’atteggiamento fraterno e amichevole, se non cerca il bene reciproco attraverso l’esercizio della misericordia, rende la fraternità inefficace come liberazione dalle miserie e mutua solidarietà


Come avviene nell’amicizia che Gesù ha per noi,
il nostro amore fraterno è un amore misericordioso.
In Gesù, la misericordia fa sì che la sua amicizia sia solidale e liberatrice; 
e l’amicizia che ha per noi fa sì
che la sua misericordia non ci opprima,
né ci collochi in uno stato di inferiorità.
In modo analogo, anche noi dobbiamo unire alla misericordia
un atteggiamento di amicizia fraterna. 
Ci libereremo, così, da due tentazioni della carità cristiana: 
l’orgoglio (fariseismo) o il paternalismo; 
e, analogamente, l’inefficacia del puro sentimentalismo o le mere buone intenzioni. 
L’atteggiamento fraterno e amichevole,
se non cerca il bene reciproco attraverso l’esercizio della misericordia,
rende la fraternità inefficace come liberazione dalle miserie e mutua solidarietà. 
È proprio dell’amore cristiano l’efficacia;
ed essa si ottiene attraverso l’esercizio della misericordia, ad imitazione di Gesù. 
D’altronde, la misericordia se non è accompagnata da un atteggiamento di fraternità o amicizia
rischia di umiliare l’altro,
di non rispettarlo in tutta la sua dignità
o di creare in “chi aiuta” sentimenti di superiorità. 
Sapersi e sentirsi fratello (o almeno amico) rende umile e dolce la misericordia
e fa sì che gli aiuti e la solidarietà, compreso l’apostolato
– che è la forma più elevata di misericordia -, creino legami di amicizia e di fraternità. 
Il vero amore di misericordia non consiste soltanto nel dare cose, denaro, tempo, dottrina o consigli. 
È donare se stesso in fraternità attraverso tutto ciò.
La solidarietà cristiana è sintesi di fraternità e misericordia. (Segundo Galilea, L’amicizia di Dio).

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