domenica 31 marzo 2013

Il mistero della Chiesa, il più dolce di tutti i misteri della terra, si è rivelato a noi nel segreto del cuore e noi d’un tratto abbiamo capito che la Chiesa, i Suoi doni, il Suo amore e la Sua grazia non sono per gli altri, ma per noi che l’avevamo perduta e ci eravamo smarriti.

Siamo arrivati al limite estremo, all’orrore estremo, alla disperazione ultima. E quando pensavamo che tutti i fuochi si fossero spenti e che non ci fosse più speranza, abbiamo sentito dall’alto delle voci bianche che ci annunciavano che la salvezza esiste ed è vicina. Il mistero della Chiesa, il più dolce di tutti i misteri della terra, si è rivelato a noi nel segreto del cuore e noi d’un tratto abbiamo capito che la Chiesa, i Suoi doni, il Suo amore e la Sua grazia non sono per gli altri, ma per noi che l’avevamo perduta e ci eravamo smarriti. Ci siamo accostati alle alte mura della Chiesa e di là ci ha guardati il Suo Volto, e nei raggi dello sguardo divino i nostri occhi illuminati hanno potuto vedere ciò che ci sembrava perduto per sempre, irrealizzabile, irraggiungibile. Allora abbiamo capito che per tutta la vita, dagli anni della giovinezza pieni di dubbi e di ribellione, fino all’estrema vecchiaia piena di nostalgia e di dolorosa debolezza, avevamo sempre amato Lui solo. Lui solo avevamo cercato, a Lui solo anelava il nostro cuore. Abbiamo capito che vivere e servirLo sono la stessa cosa. Allontanarsi da Lui, staccarsi da Lui, significa morire. Questa, miei cari fratelli, è la nostra comunità. (Anatolij Žurakovskij).

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