Ma l’uomo “si nasconde” in tanti modi.
Non solo c’è la parte nascosta che altri non vedono, a mala pena nota a se stessi.
C’è il fatto che l’essere umano “si nasconde”. Nasconde il sé interiore, quello che non si vede dall’esterno. E’ nascosto, cioè non lo si vede dall’esterno perché non è esposto. Ma che “si nasconde” vuol dire che l’uomo fa qualche cosa per sottrarre all’occhio altrui.
Nel racconto della Genesi Adamo ed Eva si nascondono tra gli alberi del giardino. Ma l’uomo ha trovato e trova innumerevoli modi per nascondersi.
a) L’uomo è un animale che vive nel gruppo. E se vuole, facilmente può nascondersi nel gruppo, apparendo uno qualunque all’interno del gruppo. Un uomo qualunque, una donna qualunque, come tutti gli altri.
b) Ma c’è anche questo, che l’essere umano non si rassegna a vivere nel branco. In qualche modo vuole emergere, distinguersi dagli altri. E allora opera sull’esteriore, su ciò che appare agli altri. Opera sul suo aspetto. Si riveste. Si abbellisce. Si mette piume, collane, colori.
c) Inventa la maschera. Si maschera. Molte persone, se non tutte, hanno una maschera. E c’è chi ne porta più di una. Le maschere ci nascondono perché gli altri non vedano come siamo.
d) Oppure, quando è più evoluto, l’essere umano si fa personaggio. E recita una parte. E naturalmente la parte che sceglie è quella della persona importante, del protagonista. Dell’eroe o dell’eroina. Finché si può. E’ curioso che i grandi uomini spesso si rendano conto di essere dei personaggi. Si racconta che Augusto, rivedendo un amico nel suo letto di morte gli abbia detto: ho recitato bene la mia parte?
Ugo Gastaldi, una predicazione del 17 giugno 1992
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