mercoledì 20 marzo 2013

Ascolta la preghiera alla rovescia della tua serva

Signore del mondo, benedetto, ascolta la preghiera della tua serva che adesso è una madre. Quando nasce un bambino la famiglia si augura che diventi qualcuno, intelligente, si distingua dagli altri. Fa’ che non sia così. Fa’ che questo brivido salito sulla mia schiena, questo freddo venuto dal futuro sia lontano da lui. Lo chiamo Ieshu come vuoi tu, ma non lo reclamare per qualche tua missione. Fa’ che sia un cucciolo qualunque, anche un poco stupido, svogliato, senza studio, un figlio che si mette a bottega da suo padre, impara il mestiere, lo prosegue. Noi penseremo a trovargli una moglie, lui mi metterà sulle ginocchia una squadra di figli. Signore del mondo, benedetto, fa’ che abbia difetti, che non s’occupi di politica, vada d’accordo con tutti quelli che verranno a fare i padroni a casa nostra, nella nostra terra. Non ho più visto il messaggero, non l’ho più sentito: è segno che lascerai fare a me e a Josef? Certo ce ne occupiamo noi. Fa’ solo che questo bambino sia nessuno nella tua storia, fa’ che sia un uomo semplice, contento di esserlo e che si arrabbi soltanto con le mosche. Fa’ che non sia bello, non susciti invidie. Ascolta la preghiera alla rovescia della tua serva. Stupida che sono stata a vantarmi in me stessa della sua pefezione, della sua venuta dentro di me senza seme di uomo. Stupida e peccatrice per orgoglio a esaltare la sua specialità. Sia nessuno questo tuo Ieshu, sia per te un progetto accantonato, uno dei tuoi pensieri usciti di memoria. Ti pregano già tanto di ricordare questo e quello. Scòrdati di Ieshu. (Erri De Luca, In nome della madre).

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