continua da http://alsolcodellavita.blogspot.it/2012/12/pensieri-che-vanno-piu-per-trasalimenti.html
Dove vedo la chiesa oggi, come la vedo, come la sogno.
Dove la vedo?
Spero di non scandalizzare, dicendo che la chiesa è là dove
due o più sono riuniti nel suo nome. Dove la vedo?
La vedo in quei primi
discepoli che, come racconta il libro degli Atti, dopo averlo visto
scomparire dietro le nubi, fecero ritorno in città, salirono nella stanza al
piano superiore.
E là nella casa i discepoli, con Maria e alcune donne. Non
c’erano sgabelli, non c’erano predelle, Lui tra l’altro aveva detto: “il primo
tra voi sia ultimo”. La loro vita illuminata dalla memoria del Maestro e
dalla presenza del suo Spirito, spezzavano un pane nella semplicità,
condividevano quello che erano, quello che avevano. Era un pane su un
tavolo di casa, il pane è semplice, non si esibisce, sta senza parlare su una
tavola, si lascia spezzare.
E infatti penso di non essere lontano dal vero
immaginando che si senta male, il pane, e se parlasse lo direbbe, quando
lo mettono nelle vetrine, in esposizione. La sua esposizione, quella vera è
sulla tavola. L’unica esposizione che dovrebbe sognare una chiesa: essere
umile, semplice, silenzioso pane. Come Gesù.
E invece oggi quando si dice chiesa che cosa suscita nell’immaginario la
parola “chiesa”? Permettete di confessarvi che a volte, così poco virtuoso
come sono, mi prende sdegno per questa equazione, passata per secoli ed
ora difficile da sradicare: chiesa-gerarchia.
Quali sono infatti le immagini
che si accendono nell’immaginario collettivo al pronunciarsi della parola
“chiesa”?
Immediatamente vengono ad occupare la ribalta le figure del
Papa, dei Cardinali, dei Vescovi, le immagini imponenti, a volte prepotenti,
delle assemblee ecclesiastiche prestigiose e colorate o delle celebrazioni
spettacolari.
Quando mai la parola “chiesa” evoca la chiesa “minore”, la
chiesa che siete voi?
E’ come se non esistesse il laicato, ma solo i
consacrati, è ancor più è come se non esistesse il femminile, dove le
donne?.
Pensate alle immagini di un Concilio: dove i laici, dove le donne?
Dove la chiesa, quella che vive nel silenzio delle comunità, quella che
cammina ogni giorno con la gente, condividendo gioie e tristezze, fatiche
e speranze?
Eppure c’è bisogno di una chiesa minore. La mia piccola esperienza, di
prete ormai vecchio, mi conferma che gli spiriti, che ancora hanno sete, la
cercano. Ce n’è bisogno. Come c’è bisogno di quel pane buono, umile e
silenzioso, della tavola.
Don Angelo Casati
Nessun commento:
Posta un commento