lunedì 14 gennaio 2013

la chiesa è là dove due o più sono riuniti nel suo nome

continua da http://alsolcodellavita.blogspot.it/2012/12/pensieri-che-vanno-piu-per-trasalimenti.html

Dove vedo la chiesa oggi, come la vedo, come la sogno.
Dove la vedo? 
Spero di non scandalizzare, dicendo che la chiesa è là dove due o più sono riuniti nel suo nome. Dove la vedo?
La vedo in quei primi discepoli che, come racconta il libro degli Atti, dopo averlo visto scomparire dietro le nubi, fecero ritorno in città, salirono nella stanza al piano superiore.
E là nella casa i discepoli, con Maria e alcune donne. Non c’erano sgabelli, non c’erano predelle, Lui tra l’altro aveva detto: “il primo tra voi sia ultimo”. La loro vita illuminata dalla memoria del Maestro e dalla presenza del suo Spirito, spezzavano un pane nella semplicità, condividevano quello che erano, quello che avevano. Era un pane su un tavolo di casa, il pane è semplice, non si esibisce, sta senza parlare su una tavola, si lascia spezzare.
E infatti penso di non essere lontano dal vero immaginando che si senta male, il pane, e se parlasse lo direbbe, quando lo mettono nelle vetrine, in esposizione. La sua esposizione, quella vera è sulla tavola. L’unica esposizione che dovrebbe sognare una chiesa: essere umile, semplice, silenzioso pane. Come Gesù.
E invece oggi quando si dice chiesa che cosa suscita nell’immaginario la parola “chiesa”? Permettete di confessarvi che a volte, così poco virtuoso come sono, mi prende sdegno per questa equazione, passata per secoli ed ora difficile da sradicare: chiesa-gerarchia.
Quali sono infatti le immagini che si accendono nell’immaginario collettivo al pronunciarsi della parola “chiesa”?
Immediatamente vengono ad occupare la ribalta le figure del Papa, dei Cardinali, dei Vescovi, le immagini imponenti, a volte prepotenti, delle assemblee ecclesiastiche prestigiose e colorate o delle celebrazioni spettacolari.
Quando mai la parola “chiesa” evoca la chiesa “minore”, la chiesa che siete voi?
E’ come se non esistesse il laicato, ma solo i consacrati, è ancor più è come se non esistesse il femminile, dove le donne?. 
Pensate alle immagini di un Concilio: dove i laici, dove le donne? 
Dove la chiesa, quella che vive nel silenzio delle comunità, quella che cammina ogni giorno con la gente, condividendo gioie e tristezze, fatiche e speranze? 
Eppure c’è bisogno di una chiesa minore. La mia piccola esperienza, di prete ormai vecchio, mi conferma che gli spiriti, che ancora hanno sete, la cercano. Ce n’è bisogno. Come c’è bisogno di quel pane buono, umile e silenzioso, della tavola.
Don Angelo Casati

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