domenica 17 novembre 2013

L’identità di Gesù, per la sua ineffabile natura divina, non si lascia incapsulare da alcuna definizione di tipo scientifico


Mt 11- La domanda: “Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?”, sembra di carattere teorico, eppure Cristo non dà una risposta dottrinale e neppure definisce Se stesso con un qualche enunciato, ma risponde con i fatti: “Andate e riferite a Giovanni ciò che udite e vedete” (v. 4). L’identità di Gesù, per la sua ineffabile natura divina, non si lascia incapsulare da alcuna definizione di tipo scientifico. Il mistero dell’identità di Gesù è inesorabilmente aldilà di tutte le definizioni, le quali sono insufficienti a descrivere l’Infinito. Per questa ragione, Gesù non affida la propria divina identità ad alcuna definizione, lasciando piuttosto intravedere il mistero attraverso i segni messianici. Nella nostra vita cristiana non possiamo pretendere di racchiudere in una definizione il mistero di Cristo, ma possiamo soltanto cogliere la sua presenza nei segni indelebili che Egli è solito lasciare al suo passaggio. Non abbiamo nessun altro modo per risalire all’azione di Cristo e per essere rassicurati della sua opera nella nostra vita. A renderci certi dell’opera di Cristo in mezzo a noi non sarà tanto una definizione, né una dimostrazione scientifica, quanto piuttosto l’acquisizione di una vista acuta e capace di vederlo nei suoi segni. Il brano evangelico odierno elenca i segni messianici nel modo seguente: la guarigione dei ciechi, il recupero della libertà di movimento, la guarigione dalla lebbra, dalla sordità, la resurrezione dei morti, la predicazione del Vangelo (cfr. v. 5). Questi segni messianici si realizzano costantemente nella vita della Chiesa, perché la presenza del Risorto dona continuamente ai credenti il soffio dello Spirito, che comunica la pienezza della vita. La guarigione della vista, dell’udito, il recupero della libertà del movimento, della caduta della lebbra, sono esperienze di guarigione che vanno applicate all’uomo interiore. Tutti coloro che hanno incontrato davvero Gesù Cristo, ne hanno fatto esperienza, e perciò non possono dubitare di Lui in alcun modo.

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