venerdì 29 novembre 2013

Egli pronuncia il suo "Seguimi" e chi non è per lui è contro di lui. Egli lo pronuncia anche per noi e ci pone davanti alla scelta tra la luce e le tenebre

Prime luci di Natale
Edith Stein (santa Teresa Benedetta della Croce).

Il Bambino nel presepe allunga le manine e sembra già voler dirci con il suo sorriso le parole che usciranno un giorno dalle labbra dell'uomo: 
"Venite a me voi tutti che siete tribolati e oppressi". 
E accolsero il suo invito i poveri pastori: 
sulle piane di Betlemme la lieta novella venne data loro dalla luce del cielo e dalle voci degli angeli e dissero candidamente: "andiamo a Betlemme" e si misero in viaggio.
E i re che dai lontani paesi dell'oriente 
con uguale semplice fede seguirono la meravigliosa stella: 
dalle mani del Bambino cadde loro copiosa la rugiada della grazia, ed "esultarono con grande gioia".
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Ecco le mani che danno e chiedono nello stesso tempo: 
voi saggi, 
mettete da parte la vostra saggezza e fatevi semplici come i bambini; 
voi, re, 
deponete le vostre corone e donate i vostri tesori e inchinatevi in umiltà davanti al re dei re, accettate senza esitare fatiche, sofferenze, pene, come richiede il suo servizio.
A voi bambini, 
che non potete ancor dar nulla spontaneamente, 
le mani del Bambino portan via la vostra delicata vita 
prima che sia veramente incominciata, 
non potendo essa venir usata meglio che in sacrificio al Signore delle lodi. 
"Seguimi", 
così dicono le mani del Bambino, 
come l'avrebbero detto un giorno le labbra dell'uomo. [...] Intorno al presepe s'inginocchiano soltanto creature di luce: i delicati innocenti bambini, i candidi pastorio, gli umili re. [...]
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Di fronte a loro sta 
la notte degli induriti e degli accecati: 
i sapienti della Scrittura, che sanno informare sul tempo e sul luogo della nascita del Signore nel mondo, 
ma non arrivano a concludere: "Andiamo a Betlemme"; 
il re Erode che vuole ammazzare il Signore della vita: 
Davanti al Bambino nel presepe gli animi si dividono. 
Egli è il re dei re, il re della vita e della morte: 
Egli pronuncia il suo "Seguimi" e chi non è per lui è contro di lui. 
Egli lo pronuncia anche per noi e ci pone davanti alla scelta tra la luce e le tenebre. [...] Mettiamo le nostre mani nelle mani del Bambino divino, pronunciamo il nostro "Sì", in risposta al suo "Seguimi", e allora saremo cosa sua e la sua vita divina potrà traboccare liberamente in noi.

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