venerdì 14 dicembre 2012

percepisci che il rapporto con questa persona, ciò che essa suscita in te, è segno del tuo rapporto con l’eterno


La permanenza della tenerezza e quindi della letizia che ne nasce
– la tenerezza è il crepuscolo del possesso, il crepuscolo del mattino o il crepuscolo della sera –,
la permanenza della tenerezza esige che sia una tenerezza vera;
deve essere proprio una tenerezza vera
per resistere,
per permanere.
Per essere una tenerezza vera
deve amare in modo vero l’oggetto e
l’oggetto deve essere percepito per quello che veramente è.
Come faresti tu ad avere tenerezza verso un essere che ti dà la vita 
come tua madre
e poi ti abbandonasse,
perché a un certo punto muore?
È una tenerezza oggi che, se ci pensi, annega già da oggi in un bidone di tristezza.
Tu vuoi bene particolarmente a una persona,
ma come fai a voler bene particolarmente a una persona, a sentirne tenerezza,
pensando
che domani non la vedi più,
che domani muore o che domani va nel Kamciatka, che è in fondo, a est della Russia?
Come faresti?
Solo se tu percepisci
l’eternità della compagnia con questa persona,
solo se tu percepisci
che il rapporto con questa persona, ciò che essa suscita in te,
è segno del tuo rapporto con l’eterno,
allora il rapporto con questa persona è un rapporto eterno,
l’amore per questa persona è un amore eterno.
L.Giussani, Si può vivere così? Uno strano approccio all’esistenza cristiana BUR

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